• Questa community è solo un punto d'incontro per persone che soffrono di emetofobia e non può essere considerata come terapia per superarla, per questo consigliamo sempre di consultare uno specialista. Buona navigazione a tutti. ;)

...eppure pensavo di esserne uscita.

Trudy62

Esperto
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Buonasera a tutti,
stasera mi ritrovo a scrivere qua. La scrittura l'ho sempre concepita come un mezzo attraverso il quale esplicitare il mio stato d'animo un po' angoscioso e alleggerirmi, un punto di sfogo. E quindi mi ritrovo qui.
Qualche giorno fa ho avuto occasione di ritrovare vecchie foto sul pc di quando ero adolescente. Ero così diversa, piena di vita, il volto gioioso...avevo sofferto di emetofobia a "rate", a 7 anni, a 12 anni e poi una lunga pausa dai 13 ai 21 anni e in questo intervallo stavo bene, mangiavo tantissimo, adoravo stare in mezzo alla gente, divertirmi (non sono mai stata un'amante delle discoteche, ma apprezzavo andare in un bar, birreria, centro commerciale con amici).
Non rifiutavo mai inviti che avevano come finalità il stare in mezzo alla gente. Mangiavo persino cibo di strada.
Mi è capitata in mano una foto dove una sera d'estate mangiavamo panna fredda spruzzata direttamente in bocca e poi tuffi in piscina dopo una pizza, foto che mi ritraevano a qualche festa, sorridente, burlona. Foto in cui io e il mio ragazzino dell'epoca ci siamo dati il primo bacio sotto le stelle e passammo con altri amici una serata in aperta campagna, sotto le coperte, a guardare le costellazioni e mangiare qualsiasi varietà di cibo.
Mi ero persino iscritta in croce rossa per andare in pediatria e regalare sorrisi ai bambini meno fortunati, sorvolando sulla possibilità di contrarre un virus.
Da quanto la fobia è riapparsa, guardando le foto, mi sembra che tutto ciò che è accaduto in passato in realtà sia stata una fantasia, un sogno, un'altra vita. Non mi riconosco. Vorrei solo riuscire a mangiare quello che mangiavo un tempo, senza quantificare il cibo, vorrei poter abbracciare un bambino senza timore di contrarre una malattia, vorrei provare a bere un goccio d'alcool, rallegrandomi, senza la paura di star male. Vorrei fare ancora tante cose che la fobia mi ha "stoppato" di fare. Certo, so che "se voglio, posso", ma a volte non è così facile, anzi, per niente. Non sono ancora pronta ad affrontare i miei fantasmi. A breve ho un appuntamento con la psicoterapeuta, la quale mi darà, in seguito a valutazioni circa il mio stato mentale, il via libera a cominciare psicoterapia, avvalendosi dell'approccio cognitivo-comportamentale. Spero. Spero, un giorno, di poter dire: "finalmente, ci sono uscita!"
 
Ciao, vero, non è facile, però desiderarle le cose e impegnarsi per ottenerle è un primo passo importante. Quella che hai descritto all'inizio eri sempre tu e puoi tornare ad essere così, sono certo che ci riuscirai perché non sei nata con l'emetofobia e così come è arrivata potrà andare via.
Vedrai che ce la farai e quando accadrà spero che vorrai tornare qui a dircelo! :)
 
Quoto Re Julien. La persona che ricordi sei sempre tu, bisogna solo rimuovere quel velo di nebbia che ora offusca la tua mente. Sei sulla strada giusta per risolvere concretamente visto che hai già appuntamento con la psicoterapeuta, vedrai che ce la fai! :)
 
Ciao, vero, non è facile, però desiderarle le cose e impegnarsi per ottenerle è un primo passo importante. Quella che hai descritto all'inizio eri sempre tu e puoi tornare ad essere così, sono certo che ci riuscirai perché non sei nata con l'emetofobia e così come è arrivata potrà andare via.
Vedrai che ce la farai e quando accadrà spero che vorrai tornare qui a dircelo! :)

Quoto con tutto ciò che hai detto. Certo, ora come ora per me uscire dall'emetofobia sarebbe un sogno, anzi! A volte penso che non sia proprio possibile o che comunque, sebbene io riesca a uscirne, rimarrà sempre uno strascico di ricordo in me che potrebbe farmi precipitare ancora nell'abisso profondo. Esempio: sono stata emetofobica a "rate" poi c'erano periodi in cui non ci pensavo e vivevo bene, come quello dell'adolescenza appunto, e poi un episodio, una miccia, ha fatto riesplodere questa fobia in tutta la sua potenza. Però spero tanto che la psicoterapia mi aiuti a fronteggiare questa problematica e che mi dia la chiave interpretativa di questa fobia. Grazie ancora delle parole. :)
 
già appuntamento con la psicoterapeuta, vedrai che ce la fai

spero tanto, sai… ora mi ha prescritto un antidepressivo (che funge anche da antiossessivo), ma mi riferì che questo farmaco aveva la funzione di "ristabilirmi mentalmente" per affrontare al meglio la psicoterapia. Spero che nel prossimo incontro mi dia il via libero per poter cominciare a tutti gli effetti!:)
 
Mi ritrovo tantissimo in tutto ciò che hai scritto e ti capisco pienamente...riguardando le foto del mio passato, ma anche solo dello scorso anno quando ero "libera"da tutto questo, mi chiedo:"ma quella ero davvero io??", e da lì il mio animo mi riempie di sconforto perchè non credo di riuscire più ad avere una vita normale..
 
Mi ritrovo tantissimo in tutto ciò che hai scritto e ti capisco pienamente...riguardando le foto del mio passato, ma anche solo dello scorso anno quando ero "libera"da tutto questo, mi chiedo:"ma quella ero davvero io??", e da lì il mio animo mi riempie di sconforto perchè non credo di riuscire più ad avere una vita normale..

Proprio così. Non sembra di avere una vita normale, sembra proprio di sopravvivere giorno per giorno, di vivere in funzione a quell'evento, o di "spuntare i giorni" pensando "bene, anche oggi non è successo, vedremo i prossimi". Estenuante, davvero logorante...
 
Ciao, secondo me tornare ad una versione precedente, quando di mezzo c'è la naturale evoluzione e l'esperienza con questa paura, è impossibile.
Ci sarà una nuova versione di te che sarà altrettanto entusiasmante ma perfettamente in linea con la tua evoluzione, data anche dalle esperienze, emetofobia compresa, che hai vissuto nel mentre. ;)
 
Ciao, secondo me tornare ad una versione precedente, quando di mezzo c'è la naturale evoluzione e l'esperienza con questa paura, è impossibile.
Ci sarà una nuova versione di te che sarà altrettanto entusiasmante ma perfettamente in linea con la tua evoluzione, data anche dalle esperienze, emetofobia compresa, che hai vissuto nel mentre. ;)

Ciao Pikadilly. Grazie della risposta, mi hai rincuorata tantissimo. Sai, a volte penso che, a causa di questa fobia, la mia personalità sia mutata, diventando più apatica ed evitante. In realtà non è vero, solo che adotto questo atteggiamento come strategia difensiva. Però hai ragione, il passato è passato, si cambia, inevitabilmente, fobia o non fobia. Certo, ora posso dire di essere una persona diversa, magari devo ancora conoscerla questa persona, approcciarmi ad essa in modo diverso… però la speranza di riuscire ad accettarla c'è. :)
 
Grande Pikadilly è sempre bello leggerti ogni tanto! @Trudy62 non è da tutti avere una risposta di Pikadilly! ;)

Ah be', e dove sono i miei soldi per aver risposto? :D

Ciao Pikadilly. Grazie della risposta, mi hai rincuorata tantissimo. Sai, a volte penso che, a causa di questa fobia, la mia personalità sia mutata, diventando più apatica ed evitante. In realtà non è vero, solo che adotto questo atteggiamento come strategia difensiva. Però hai ragione, il passato è passato, si cambia, inevitabilmente, fobia o non fobia. Certo, ora posso dire di essere una persona diversa, magari devo ancora conoscerla questa persona, approcciarmi ad essa in modo diverso… però la speranza di riuscire ad accettarla c'è. :)

Ma sicuramente l'accetterai perché secondo me nel concetto di sopravvivenza c'è anche quello mentale che ci porta, ad un certo punto, a conoscere la versione evoluta di sé e a ricondizionare gli atteggiamenti per sopravvivere meglio al tempo, alla società, a noi stessi. ;)
 
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