• Questa community è solo un punto d'incontro per persone che soffrono di emetofobia e non può essere considerata come terapia per superarla, per questo consigliamo sempre di consultare uno specialista. Buona navigazione a tutti. ;)

Ciao, mi presento

Ciao a tutti miei cari 'simili' io sono Francesca , ho 22 anni (a dicembre ) e all'età di 14-15 anni si è presentata questa maledetta Fobia. Vomitare. Inizialmente avevo così tanta paura da non riuscire a chiudere occhio di notte con conseguenti attacchi di panico giornalieri( anche più volte al giorno nei periodi più duri). Dopo essermi resa conto che così non si poteva vivere ho deciso di intraprendere un percorso di tipo cognitivo-comportamentale. Dopo 1 anno e mezzo di terapia sono stata bene, mi sono fidanzata, ho iniziato L università , uscivo , mangiavo ed ero tranquilla. Adesso dopo quasi 3 anni il problema si è ripresentato ma in maniera differente. Ho paura del cibo, ho fame ma ho paura di saziarmi. Sono dimagrita a dismisura . Il mio peso non è mai andato oltre i 48-50 kg, sono magra di costituzione. Solo che adesso ne peso 43 e sono diventata uno scheletro ( e la cosa è a dir poco orrenda ). Il mio è un problema legato all ansia . Mi prende un nodo alla gola che mi rende difficile la deglutizione, lo stomaco si chiude, il petto brucia e il cuore parte all impazzata. Ci tenevo a scrivere in questo forum per appuntare una cosa riguardo al vomito e alla sua paura. Vomitare è un gesto che ti dovrebbe permettere di buttar fuori ciò che dentro ti fa male. La paura di vomitare nasce dalla paura di 'buttar fuori' i pensieri, le sensazioni, le parole. Essenzialmente le persone che, come me, hanno difficoltà a dire ciò che pensano e ciò che provano, possono incorrere in questa ossessione. Per guarire da questa fobia ci vuole tempo, pazienza e forza di volontà. Non voglio essere presuntuosa o altro, mi piacerebbe aiutarvi e darvi questo consiglio: iniziate a buttar fuori le cose che avete dentro( non il cibo, i propri pensieri ) vedrete che , oltre a sentirvi meglio, la paura del vomito si affievolirà e piano piano, grazie anche ad una profonda conoscenza di se stessi, le cose andranno meglio. Io non credo che riuscirò mai a dire di essere totalmente libera da questa paura, da questo terrore, ma credo che affrontando le situazioni e imparando a conviverci si raggiungono ottimi livelli di vita.
Spero di essere stata d'aiuto in qualche modo .
Ciao
 
Ma perché avevi chiuso, se posso chiedere, la terapia dopo un anno e mezzo? Cioè ti eri accordata con il terapeuta o lui aveva detto sei pronta? Cioè.... Evidentemente non hai del tutto chiuso questa faccenda, perché se hai questi pensieri qualcosa non va, mi sembra chiaro.
Questo consiglio che dai è utile, perché è un problema che accomuna molti di noi qui nel forum, compresa me, io mi tenevo dentro le cose, facevo difficoltà ad esprimermi, perché avevo paura di essere giudicata, ecc. Ora questo pensiero è meno frequente, ma io rimugino TROPPO sulle cose e sono "rigida" su certi aspetti, ora sono totalmente più aperta sia chiaro, però con due anni di terapia che mi porto dietro ho fatto enormi passi e la finirò NON appena so che potrò capire meglio come affrontare al meglio me stessa e ciò che mi sta intorno. Anche io stavo meglio dopo l'anno e mezzo quasi, MA ci ero leggermente ricaduta, ne parlavo con il terapeuta ed ebbene non abbiamo finito, insomma un terapeuta SA quando sei pronto, ma soprattutto NOI lo sappiamo. Anche se stavo meglio sentivo che ancora c'era da lavorarci su, su piccoli aspetti, che però per me sono GRANDI. Ognuno ha il suo percorso, ma ti ripeto il tuo deve ancora essere ridefinito magari;)
 
Ciao Valentina infatti io dopo 3 anni che sono stata bene ora ho ripreso la terapia e sono seguita anche da una nutrizionista. La fobia che prima era essenzialmente del vomito ora si è spostata sul cibo. Quando smisi di fare terapia era perché io stavo bene, avevo ripreso la mia vita e le cose stavano andando bene e sono andate sempre meglio dopo. Ti dico anche una cosa sono stata molto meglio subito dopo aver finito. Perché la psicologa ti aiuta, ti accompagna nel percorso ma alla fine sei sempre tu a fare i tuoi passi. La terapeuta , psicologa (come vuoi chiamarla) ti ascolta, ti da consigli, ti aiuta ma gran parte del lavoro lo devi fare tu, su te stessa, sul tuo corpo, imparando a capirlo e a rispettarlo. Il mio problema adesso si è spostato altrove, la paura di vomitare fa da sfondo ma la verità è che dietro questa paura si nascondono altri problemi che , insieme all aiuto della psicologa, sono riuscita a capire. E capendoli ho gestito meglio la paura e gli attacchi di panico ad essa legati. Ad ogni modo se tu non ti senti 'pronta' per lasciare la terapia non fa nulla. Piano piano te ne renderai conto da sola e vedrai che non ne avrai più bisogno.
 
Io sono seguita da uno psicoterapeuta, che è leggermente diverso, però con lui sto lavorando globalmente su di me, quindi anche altre piccole fobie che avevo sono semi svanite, io non ho la fobia del vomito, più che altro avevo paura dell'ansia, io essendo sensibile, scaricavo l'ansia vomitando, quindi pensieri tenuti dentro, e bla bla.. sin da piccola, poi per quello vedevo il vomito mio e altrui come qualcosa di "pauroso", ma non mi ci fissavo, semplicemente paura della paura..
Ovvio, la finirò quando starò bene. Ah ok, hai ripreso :) Vedrai che andrà meglio.
Io ti posso dire che vedo sempre il meglio e traggo molti vantaggi, soprattutto ho cominciato a capire meglio me stessa e le mie esigenze più profonde :)
 
Si Valentina alla base c'è ansia in queste tipologie di disturbo. Ognuno comunque fa il percorso che più ritiene consono, chi lo psicoterapeuta, chi lo psicologo, chi i farmaci...L importante è trovare una figura che durante il percorso ti accompagni al meglio e che ti faccia sentire più sicura possibile. Meglio così sono contenta che tu stia riuscendo piano piano a superare la cosa
Ti saluto , buona serata
 
Che ci sia ansia alla base di fobie, disturbi ossessivi, ecc non c'è dubbio a tal proposito.
Ti stavo spiegando la mia esperienza in breve, sennò avrei scritto un papiro, anche io cerco di aiutare al meglio che posso chi sta male qui, dopotutto ne ho passate e so come ci si sente.
Buona serata anche a te,
 
Ciao e benvenuta :)
Gran parte di quello che dici lo condivido. Andrebbe chiarito il discorso di tirare fuori le cose. In che ambiti? Nella quotidianità? Mica è detto sia possibile sempre... In terapia? Come ben sai il percorso è lungo, e dire solo le cose non basta, vanno vissute, rivissute, elaborate, capite, metabolizzate, accettate, superate.
Come dici tu, ci vuole tempo, pazienza e forza di volontà.
Ma, una cosa soprattutto non mi convince, ed è in opposizione a tutto: perché, nonostante tutto quello che dici, sostieni di non poterti liberare mai del tutto da questo terrore?
 
Allora inanzitutto piacere di conoscerti re julien, bella risposta e soprattutto belle domande. Quando ho detto di dover tirar fuori le cose mi riferisco proprio al fatto di esternare quello che dentro di noi ci fa male. Cercare di 'vomitare i pensieri e gli stati d'animo' il più possibile, in ogni campo. Dico che non riusciró mai ad essere totalmente libera perché , anche se i pensieri ossessivi che avevo prima sono svaniti, vomitare non sarà mai una cosa che mi farà piacere, come penso la maggior parte delle persone di questo mondo. Oltretutto bisognerebbe imparare anche ad accettare quelle che sono le proprie debolezze e paure, perché è una cosa che fa parte di noi, non saremmo così se non avessimo questa paura. Accettare e avere coraggio, molto coraggio per affrontare la paura. Siamo noi stessi gli artefici di questa ossessione (perché alla fine diventa questo, un ossessione) e solo noi stessi siamo in grado di darle il giusto peso.
 
E aggiungo un altra cosa, bisogna cercare di fare ciò che ci piace, dedicarsi a delle attività che ci fanno stare bene, che non ci fanno pensare e che ci fanno immaginare in positivo. Ad esempio io nella musica e soprattutto nel canto ho trovato la mia valvola di sfogo e ogni volta che sento che qualcosa non sta andando o sto iniziando ad avere pensieri strani inizio a cantare :)
 
Posto che a NESSUNO piace vomitare, cioè fa schifo a tutti, non penso di conoscere una persona a cui piaccia vomitare, il punto è capire come accettare e capire le nostre paure invece, se mi conosco riesco ad affrontare quella determinata situazione, magari mi darà dei dubbi, mi potrà fare paura, MA la saprò affrontare con un'altra prospettiva.
Appunto per questo che se NOI ci conosciamo possiamo superarle le cose, noi ci diamo i limiti alla fin fine, se tu parti con "non è facile" allora quella cosa non sarà MAI facile, perché tu in prima persona ti poni il limite, invece prova a matterti alla prova anche se NON è facile per te.
 
Sì, perché nel momento in cui fai qualcosa che ti piace o sei al lavoro o altro la testa è impegnata ad altro, anche io ho trovato la mia valvola di sfogo ed è il canto :) La musica. Ma io personalmente devo poter affrontare al meglio le situazioni senza farmi calpestare dalle mie stesse paure, le paure le creiamo noi, di conseguenza le puoi accettare e migliorarti, scavalcandole, siamo noi del resto i fautori dei nostri pensieri, ecc.
 
Esatto...ci troviamo d'accordo...piano piano vedrai che riuscirai ad ottenere io che vuoi e sarai ciò che vuoi essere. Piano piano, senza fretta, ognuno ha i suoi tempi e le sue modalità :):)
 
Ognuno ha il proprio carattere e la propria personalità, non è sempre facile esternare pensieri e emozioni. Secondo me il problema non è tanto il saperli tirare fuori, ma come li viviamo dentro. Se con te stesso sei una persona critica, severa, giudicante, puoi essere un fenomeno ad esternare tutto ed essere un ottimo oratore, ma avrai sempre delle difficoltà. La prima fase è sempre l'accettazione interiore.

Che vomitare faccia schifo a chiunque è fuori da ogni dubbio, ma non può essere questo il motivo che non ti farà mai superare la fobia.
Probabilmente non hai ancora la consapevolezza di potercela fare perché vivi ancora una parte delle tue paure, che nei momenti peggiori ti fanno pensare di non farcela.
Da quello che scrivi mi arriva un contrasto, dici cose buone, hai punti di vista che condivido, si capisce che non sei ferma nelle difficoltà, ma ci sono poi punti poco chiari che penso siano frutto di una situazione ancora da risolvere.
Forse, ti basterebbe guardare al futuro, senza questa fobia. Noi gli diamo un peso si è vero, ma solo se per noi è un peso. Se la superi, non c'è peso, non c'è ossessione,perché significa riuscire ad accettare noi stessi e aver imparato come gestire le nostre paure, difficoltà, ansie.
Tu,come tutti, la puoi superare al 100%,non rassegnarti ad una convivenza. ;)
 
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