Ciao Eleonora!
Immagino quanto tu stessa possa odiare tanto il vomito, la sua esistenza, dal momento che la paura e l'ossessione che lui si ripresenti, ti ha fatto vivere questi anni così belli, così spensierati, che dovrebbero essere costituiti solo da esperienze positive e vita serena, in modo completamente scostante dalle aspettative che ti eri prefissata.
Forse, la chiave è proprio questa, lavorare sul fatto che l'emesi è un meccanismo mi suona male dirlo ma d'altronde è così: naturale, che esiste da anni, millenni e millenni di anni, magari anche gli uomini primitivi, anzi, togliamo il magari: anche gli uomini primitivi vomitavano e, a volte, mi soffermo a pensare che il vomito poteva averli salvati dall'aver ingerito magari sostanze tossiche, bacche velenose...
Forse, con i nostri psicoterapeuti, dovremmo proprio lavorare sull'accettare il vomito come meccanismo di difesa e di "aiuto", affinchè ci ripristina il nostro status quo interno.
Accettarlo come meccanismo.
Un po' come l'anoressico deve accettare il suo corpo, i suoi difetti, il kg in più,
noi dobbiamo accettare un meccanismo biologico.
Sarà dura? Molto, anzi, snervante anche, però, sono sicura che, con la motivazione che sento dentro di te, riuscirai.
Poi, voglio aggiungere che, dopo aver letto che hai avuto problemi famigliari, la fobia, indipendentemente dal fatto del 2011 o meno, poteva benissimo insorgere comunque anche come fattore scatenante, come fattore che ti dice "Eleonora rallenta, ti sei addossata troppe responsabilità, sei maturata troppo in fretta.."