• Questa community è solo un punto d'incontro per persone che soffrono di emetofobia e non può essere considerata come terapia per superarla, per questo consigliamo sempre di consultare uno specialista. Buona navigazione a tutti. ;)

Mi sento sfinita…

giulietta

Iscritto
Ciao a tutti! come state? come sono andate le vostre vacanze? spero bene
Da tre mesi a questa parte la mia fobia è tornata più forte di prima e mi sento sfinita. Purtroppo nessuno conosce questa parte di me tra i miei amici e familiari e quindi mi ritrovo in cerca di rassicurazioni solo da internet…
Mi sono resa conto solo durante quest’estate di quanto questa fobia sia debilitante, per mia esperienza personale ricollego l’emetofobia ad un modo della mia ansia di esprimersi. Purtroppo oltre ad essere in una fase acuto soffro anche di ansia somaticizzata, ( gastrite, mal di testa, stanchezza).
Cos’è di questa fobia che vi fa più paura? io onestamente non ho molte certezze ma so che ho paura di perdere mia mamma, ho paura di non riconoscere quando sta per succedere di combinare qualche guaio e di conseguenza deludere mia mamma.
So che può sembrare assurdo ma ho paura che una “figuraccia” del genere mi porti a perdere mia mamma e il mio ragazzo che sono le uniche persone che mi amano…
Dovrei raccontare a entrambi della mia fobia?
mi farebbe piacere sapere cosa ne pensate e ascoltare le vostre esperienze, grazie
 
Ciao a tutti! come state? come sono andate le vostre vacanze? spero bene
Da tre mesi a questa parte la mia fobia è tornata più forte di prima e mi sento sfinita. Purtroppo nessuno conosce questa parte di me tra i miei amici e familiari e quindi mi ritrovo in cerca di rassicurazioni solo da internet…
Mi sono resa conto solo durante quest’estate di quanto questa fobia sia debilitante, per mia esperienza personale ricollego l’emetofobia ad un modo della mia ansia di esprimersi. Purtroppo oltre ad essere in una fase acuto soffro anche di ansia somaticizzata, ( gastrite, mal di testa, stanchezza).
Cos’è di questa fobia che vi fa più paura? io onestamente non ho molte certezze ma so che ho paura di perdere mia mamma, ho paura di non riconoscere quando sta per succedere di combinare qualche guaio e di conseguenza deludere mia mamma.
So che può sembrare assurdo ma ho paura che una “figuraccia” del genere mi porti a perdere mia mamma e il mio ragazzo che sono le uniche persone che mi amano…
Dovrei raccontare a entrambi della mia fobia?
mi farebbe piacere sapere cosa ne pensate e ascoltare le vostre esperienze, grazie
Ciao Giulia,
la tua paura sembra collegata a qualche episodio di rimprovero. Da piccola hai ricevuto rimproveri pesanti? Hai avuto episodi di vomito con conseguenti rimproveri?
Io ho paura di morire, detto terra terra. La fobia mi porta a questo terrore, irrazionale.
Sto facendo psicoterapia e pian piano sto cercando di dare più fiducia al mio corpo.
Tu vieni seguita?
 
Anche io la penso così… però non ho ricordi nitidi, solo una volta mi sono sentita male a causa di una medicina ed inconsapevole non sono riuscita a correre abbastanza.. però non sono stata sgridata, o almeno non credo.
È sempre stato maggiormente mio padre presente quando mi succedeva e questa è l’unica cosa che collego a questa fobia, purtroppo mio padre non è mai stato presente e anche quando c’era ero sminuita e giudicata da lui per qualunque cosa, forse da questo nasce la mia fobia ora. La piccola me ha collegato quegli episodi come la causa dell’allontanamento tra me e mio padre e anche di tuti i disaccordi di questi anni. Non so se ha senso…
 
Ciao a tutti! come state? come sono andate le vostre vacanze? spero bene
Da tre mesi a questa parte la mia fobia è tornata più forte di prima e mi sento sfinita. Purtroppo nessuno conosce questa parte di me tra i miei amici e familiari e quindi mi ritrovo in cerca di rassicurazioni solo da internet…
Mi sono resa conto solo durante quest’estate di quanto questa fobia sia debilitante, per mia esperienza personale ricollego l’emetofobia ad un modo della mia ansia di esprimersi. Purtroppo oltre ad essere in una fase acuto soffro anche di ansia somaticizzata, ( gastrite, mal di testa, stanchezza).
Cos’è di questa fobia che vi fa più paura? io onestamente non ho molte certezze ma so che ho paura di perdere mia mamma, ho paura di non riconoscere quando sta per succedere di combinare qualche guaio e di conseguenza deludere mia mamma.
So che può sembrare assurdo ma ho paura che una “figuraccia” del genere mi porti a perdere mia mamma e il mio ragazzo che sono le uniche persone che mi amano…
Dovrei raccontare a entrambi della mia fobia?
mi farebbe piacere sapere cosa ne pensate e ascoltare le vostre esperienze, grazie
Ciao Giulietta,
Ci sono alcuni aspetti di quello che descrivi che mi ricordano un po' le dinamiche della mia emetofobia. Premesso che negli anni è migliorata (non passata, quando ho nausea forte forte anch'io mi spavento ancora, però riesco a conviverci vivendo senza ossessioni e senza rinunciare ai piaceri della vita) voglio condividere con te dei ricordi che sono molto legati ad essa, diventati più nitidi anche grazie ad un bravo psicologo:
- mia madre ha sempre sofferto di depressione e problemi alimentari. Ha avuto molti ricoveri negli anni perché rifiutava il cibo e quando ero piccolina spesso capitava che vomitasse in giro per la casa. Non perché non riuscisse a trattanersi fino al bagno ma semplicemente perché la sua malattia la portava a farci quasi dei dispetti ed ero veramente molto piccola quando si metteva in ginocchio davanti a me e mi vomitava praticamente sui piedi;
- le volte il cui stavo male io me le facevano vivere come un dramma, della serie "oddio, ha vomitato, adesso per una settimana solo riso in bianco altrimenti succede questa cosa bruttissima di nuovo!" ;
- quando i miei si sono separati mi capitava di stare male solo quando stavo con mio padre in quanto secondo lui, anche se ero una bambina bella rotonda, non mangiavo mai abbastanza. Facevo delle indigestioni stratosferiche quando vivevo da lui. A 12 anni non volevo più vivere con lui in quanto non mi sentivo sicura e lui per anni non mi ha più rivolto la parola. Per anni ho dato la colpa del rapporto rovinato con mio padre alla mia emetofobia ma è chiaro che ero una bambina che aveva reazioni da bambina e lui non è stato in grado di fare l'adulto. In fin dei conti la mia unica richiesta era cenare da mamma e nonna perché rispettavano di più le mie esigenze;
- mia nonna, la persona più importante della mia vita, spesso quando stava emotivamente male vomitava. Il vomito quindi era sofferenza.
Ora come ora sono riuscita ad assimilare queste cose, lo psicologo dice però che la mia emetofobia non se ne va del tutto perché è un mio modo di sentire di avere il controllo delle cose.
Non so se ti ritrovi un po' in queste dinamiche, ogni storia è a sé ovviamente. Però si può migliorare la propria qualità di vita e in questi senso trovare le persone giuste in grado di aiutarci può essere determinante. Come è determinante la nostra volontà nel ricevere un aiuto ovviamente.
 
Ciao Giulietta,
Ci sono alcuni aspetti di quello che descrivi che mi ricordano un po' le dinamiche della mia emetofobia. Premesso che negli anni è migliorata (non passata, quando ho nausea forte forte anch'io mi spavento ancora, però riesco a conviverci vivendo senza ossessioni e senza rinunciare ai piaceri della vita) voglio condividere con te dei ricordi che sono molto legati ad essa, diventati più nitidi anche grazie ad un bravo psicologo:
- mia madre ha sempre sofferto di depressione e problemi alimentari. Ha avuto molti ricoveri negli anni perché rifiutava il cibo e quando ero piccolina spesso capitava che vomitasse in giro per la casa. Non perché non riuscisse a trattanersi fino al bagno ma semplicemente perché la sua malattia la portava a farci quasi dei dispetti ed ero veramente molto piccola quando si metteva in ginocchio davanti a me e mi vomitava praticamente sui piedi;
- le volte il cui stavo male io me le facevano vivere come un dramma, della serie "oddio, ha vomitato, adesso per una settimana solo riso in bianco altrimenti succede questa cosa bruttissima di nuovo!" ;
- quando i miei si sono separati mi capitava di stare male solo quando stavo con mio padre in quanto secondo lui, anche se ero una bambina bella rotonda, non mangiavo mai abbastanza. Facevo delle indigestioni stratosferiche quando vivevo da lui. A 12 anni non volevo più vivere con lui in quanto non mi sentivo sicura e lui per anni non mi ha più rivolto la parola. Per anni ho dato la colpa del rapporto rovinato con mio padre alla mia emetofobia ma è chiaro che ero una bambina che aveva reazioni da bambina e lui non è stato in grado di fare l'adulto. In fin dei conti la mia unica richiesta era cenare da mamma e nonna perché rispettavano di più le mie esigenze;
- mia nonna, la persona più importante della mia vita, spesso quando stava emotivamente male vomitava. Il vomito quindi era sofferenza.
Ora come ora sono riuscita ad assimilare queste cose, lo psicologo dice però che la mia emetofobia non se ne va del tutto perché è un mio modo di sentire di avere il controllo delle cose.
Non so se ti ritrovi un po' in queste dinamiche, ogni storia è a sé ovviamente. Però si può migliorare la propria qualità di vita e in questi senso trovare le persone giuste in grado di aiutarci può essere determinante. Come è determinante la nostra volontà nel ricevere un aiuto ovviamente.
Ciao!
proprio ieri ho fatto una seduta con la mia psicologa (per motivi diversi dall’ emetofobia ancora non ho avuto il coraggio di paralarne) ma ha tirato fuori un ricordo traumatico molto simile a quello che mi racconti tu…
quando avevo 9 anni i miei genitori divorziarono e iniziai a vedere mio padre 1 volta ogni 2 settimane. Mio padre è sempre stato manipolatore e vittimista, ha sempre insultato mia madre dopo la separazione, sia parlando con me che con altri con me li di fronte, senza nemmeno un po di riguardo ( ma soprattutto dicendo cose non vere) e mi ha sempre sminuta e fatta sentire in colpa, non abbastanza.
A 12 anni andai da lui come di programma per un weekand (ero obbligata ad andare da lui, purtroppo causa giudice, avvocati ecc. non si può mai fare ciò che si vuole. Piangevo sempre prima di andarci perché non volevo assolutamente ) sta di fatto che quel weekand non so che lavaggio di cervello mi fece ma mi convise ad andare a stare da lui per più tempo (cosa che non si realizzò mai), andammo addirittura al centro commerciale e mi prese i rotoli di filo di cotone perché a quel tempo amavo fare i braccialetti (in un certo senso ha cercato di comprarmi, era inusuale da parte sua farmi “regali”) tornata a casa c’era una cena di famiglia insieme ai parenti di mia mamma, quella sera appena arrivata dissi a mia madre di voler stare da papà e iniziai a risponderle male. Poco dopo lei si sentì male a causa del peso emotivo (io e mia madre siamo cresciute assieme abbiamo 21 anni di differenza, siamo estremamente attaccate l’una all’altra e soffriamo tanto quando veniamo separate, in più mia madre aveva il terrore che lui mi manipolasse e che io diventassi così) e dalla cucina sentii le mie zie allarmate che parlavano del fatto che mia madre vomitava sangue.

Questo fatto mi incuriosisce tremendamente e da ieri cerco qualche collegamento possibile con l’emetofobia… perché fino a ieri ero convinta di soffrirne da quando avevo 8/9 anni ma forse sto confondendo paura e fobia, credo che quest’episodio di mia madre quindi, successo quando avevo 12 anni sia molto più plausibile come inizio dell’ emetofobia in forma più pesante.

cosa ne pensate? scusate le tante parentesi non è facile spiegarsi …
 
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