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Evitamento

Io posso solo dire che siamo solo agli inizi della stagione invernale e già inizio a sentirmi avvilita. Parlo da farmacista, quindi da persona a contatto con gente malata e che vomita, gente che mi tossisce in faccia ecc ...a volte credo di impazzire e sento di odiare il mio lavoro (anche se non è così). Vorrei chiudermi in una camera sterile e non avere contatti con il mondo esterno...ma mi rendo conto che è impensabile. Mi sento molto frustrata....
 
Mi aggrego a questo thread per non crearne uno nuovo: dopo quanti giorni si esce dal "rischio contagio" di un virus intestinale? Purtroppo lo ha beccato il mio compagno, sono passati 10 giorni (mi sento una me**a) e non sono ancora riuscito a stargli vicino più di tanto, né tantomeno avere contatti fisici... Pensate che il rischio sia passato?
 
Io posso solo dire che siamo solo agli inizi della stagione invernale e già inizio a sentirmi avvilita. Parlo da farmacista, quindi da persona a contatto con gente malata e che vomita, gente che mi tossisce in faccia ecc ...a volte credo di impazzire e sento di odiare il mio lavoro (anche se non è così). Vorrei chiudermi in una camera sterile e non avere contatti con il mondo esterno...ma mi rendo conto che è impensabile. Mi sento molto frustrata....
Ti senti frustrata perché non puoi evitare la gente malaticcia che entra in negozio. In un certo senso, però, alla fine stai sempre lì, le tue giornate le vivi ed è positivo. Già so la tua obiezione "le vivo male". Certo, beh, questo però rientra nella tua gestione dell'ansia, e nell'imparare a gestirla appunto.
 
@alyss domanda che non c'entra nulla, ma da dove ha origine la scelta del tuo nickname? Perché mi è capitato di vedere una serie tv dove un personaggio si chiama così, ogni volta che leggo il tuo nome mi viene in mente quello :D
 
Ti senti frustrata perché non puoi evitare la gente malaticcia che entra in negozio. In un certo senso, però, alla fine stai sempre lì, le tue giornate le vivi ed è positivo. Già so la tua obiezione "le vivo male". Certo, beh, questo però rientra nella tua gestione dell'ansia, e nell'imparare a gestirla appunto.
Si, purtroppo non posso evitare di lavorare x paura quindi la vivo così come viene. Certi giorni meglio e altri peggio, quando proprio sento che non ce la faccio butto giù una pillolina naturale di calmante fitoterapico, e devo dire che mi aiuta. Poi per il resto sorrido a tutti e cerco di aiutare tutti, anche se ovviamente quando mi dicono :" dottorè sta mio figlio con il vomito" vorrei tanto scappare, e nessuno guardandomi in faccia lo direbbe :D
 
Si, purtroppo non posso evitare di lavorare x paura quindi la vivo così come viene. Certi giorni meglio e altri peggio, quando proprio sento che non ce la faccio butto giù una pillolina naturale di calmante fitoterapico, e devo dire che mi aiuta. Poi per il resto sorrido a tutti e cerco di aiutare tutti, anche se ovviamente quando mi dicono :" dottorè sta mio figlio con il vomito" vorrei tanto scappare, e nessuno guardandomi in faccia lo direbbe :D
Sì vede che sai mantenere una giusta dose di calma allora. È una cosa buona. Alla fine molte volte quello che ci frega è proprio il lasciarci sopraffare dall'ansia, dal panico.
Ma sei dottoressa? Oppure è una affermazione come fanno alcuni anche qui che chiamano dottore un po' tutti in farmacia?
 
Sono farmacista, laureata in farmacia (non in medicina) :) si anche da me a napoli si fa confusione...il medico è una cosa il farmacista ne è un'altra, l'uno non può sostituire l'altro
 
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