• Questa community è solo un punto d'incontro per persone che soffrono di emetofobia e non può essere considerata come terapia per superarla, per questo consigliamo sempre di consultare uno specialista. Buona navigazione a tutti. ;)

Vi presento il mio caso...

Shirley

Iscritto
ciao a tutti!sono shirley , ho 35 anni e sono emetofobica penso da sempre , ma ho scoperto la parola emetofobia solo un anno fa, navigando in rete ;nonostante abbia avuto varie sedute -ahimè non molto continuative -da psicologi , non ne avevo mai sentito parlare e nemmeno nessuno di questi dottori me l'aveva mai nominata (nonostante gliene avessi parlato).Dallo psicologo andavo per episodi di attacchi di panico e ansia, non ho avuto molta costanza e non vedendo nessun risultato, per me era una spesa troppo grande per il mio misero stipendio di allora.
Vorrei parlarvi del mio caso: non ho avuto tempo di leggere tutte le discussioni, ma non mi sembra di avere visto qualcosa inerente alla questione "mezzi di trasporto". Il mio più grande problema -che mi sta davvero limitando la vita -è appunto la paura dei viaggi: in aereo non riesco ad andarci da quando 3 anni fa dalla Sardegna a Milano sono stata malissimo (avevo preso ******** E travelgum ma non so come mai, dopo il decollo fino a Malpensa, è iniziata una forte nausea e malessere con correlato attacco di panico ), in treno idem (sempre dopo un caso simile due anni fa);in auto riesco solo ad essere abbastanza tranquilla se guido io ,se no iniziò a sentire (-o immaginare chissà?) nausea. Ora pensate che per lavoro mi trovo in Sardegna, sono venuta con la nave che è ormai l'unico mezzo che riesco a prendere, anche se devo essere certa che il mare sia calmo e purchè sia sotto effetto di ******** e ******* (nonostante questi, ho tremato per almeno 3 ore di fila all'andata e sto già iniziando a pensare tutti i giorni al ritorno che sarà fra 3 mesi). Sono davvero stufa di questa situazione, devo rinunciare al matrimonio della mia migliore amica che sarà due settimane prima del mio ritorno (se fossi "normale" prenderei un volo e tornerei il giorno dopo qui a lavorare)...Inoltre mi piacerebbe tantissimo viaggiare e vedere il mondo, ma mi ritrovo ormai da tempo a vedere solo l'Italia e la Francia. C'è qualcuno nella mia stessa situazione ?Ormai mi sento senza speranze...
Ps. Specifico che l'aereo -prima-l'ho preso varie volte per tragitti di corto o medio raggio, sempre prendendo ********, non toccando cibo da 5 ore prima della partenza fino all'arrivo, e con sempre una buona dose di ansia....
 
Si eccomi, ci sono io. Forse da qualche parte ne ho parlato, anche se non in un post specifico (credo....non ricordo).
La mia emetofobia è andata a ondate, primo episodio a 14 anni e da quel momento ho avuto paura, ma ho tutto sommato fatto una vita normale.
Normale si fa per dire, perchè da quando sono diventata grandicella ho sempre sofferto di ansia e fobia sociale, quindi ho viaggiato poco , ma essenzialmente per altri motivi.
Quindi, io nonostante i 40 anni, ho poche esperienze di vita, ma i motivi sono altri.
Poi qualche anno fa, prima mi sono beccata il virus, e sono stata da cani. Pochi mesi dopo, ho vomitato durante un viaggio in macchina, e quindi da quel momento ho la fobia degli spostamenti. L'unico mezzo che prendo tranquillamente è il treno, al massimo mi viene un po' d'ansia ma non è legata all'emetofobia.
Pulman non ne ho più presi da quel periodo , non oso immaginare dover fare un viaggio o una gita, tipo mia cugina che settimana scorsa è andata da milano a napoli in pulman, io sarei morta! In auto devo andarci spesso per lavoro, anche perchè io guido molto mal volentieri, quindi se si va lontano, o per es la sera e d'inverno, mi faccio portare....ma sono comunque terrorizzata. Per me un viaggio di mezz'ora è tremendamente ansiogeno, fai un po' te come sono messa.
 
Anche io in pullman non riuscirei a starci nemmeno per mezz'ora figuriamoci da Milano a Napoli!!!!
In aereo nemmeno tu riesci ad andarci ?
Ma siamo condannate così ? C'e' qualcuno che ha qualche consiglio o che per caso ha superato problemi simili??
 
Anche io in pullman non riuscirei a starci nemmeno per mezz'ora figuriamoci da Milano a Napoli!!!!
In aereo nemmeno tu riesci ad andarci ?
Ma siamo condannate così ? C'e' qualcuno che ha qualche consiglio o che per caso ha superato problemi simili??

sinceramente da quando soffro di ansia non viaggio proprio, quindi non so se riuscirei ad affrontare l'aereo, ma forse più del pulman, almeno è ampio (illudiamoci!) e c'è il bagno.
La nave assolutamente no, ma nemmeno il traghetto....o il canotto. Non sono nemmeno andata a vedere la passerella sul lago d'iseo perchè (viaggio escluso!) mi hanno detto che "si balla un po'" e quindi ciao!!!!!
 
Ciao Shirley, benvenuta! :)
La nausea da viaggio ce l'ho anche io, con qualsiasi mezzo di trasporto, e proprio come dici tu solo se guido io (ovviamente solo la macchina :D ) non ho problemi, però la domanda che ti faccio è: quanto è nausea da viaggio e quanto è nausea per altri motivi?
Perché la nausea utilizzando i mezzi di trasporto ce l'hanno anche tante altre persone.
Ci sono anche altre situazioni ansiose che ti causano nausea o no? ;)
 
Ciao Shirley, benvenuta! :)
La nausea da viaggio ce l'ho anche io, con qualsiasi mezzo di trasporto, e proprio come dici tu solo se guido io (ovviamente solo la macchina :D ) non ho problemi, però la domanda che ti faccio è: quanto è nausea da viaggio e quanto è nausea per altri motivi?
Perché la nausea utilizzando i mezzi di trasporto ce l'hanno anche tante altre persone.
Ci sono anche altre situazioni ansiose che ti causano nausea o no? ;)
Ciao! Beh il problema credo sia che essendo emetofobica , per me diventa una tragedia avvertire il senso di nausea provocato dai mezzi. Poi sicuramente scatta anche la paura che succeda un episodio di vomito in mezzo a tutti e da lì' inizia anche l'ansia e forse la nausea aumenta per quello.
Non ho parlato del resto della mia situazione da emetofobica abbastanza grave con cui convivo : calcola che io "controllo " con me stessa decine di volte durante il giorno la mia situazione "digestiva", se mi sento a posto a livello di stomaco oppure no, vivo col terrore di prendere il virus grastro intestinale ,se mi sveglio nella notte e avverto un minimo senso di nausea diventa una tragedia ( perché da piccola le poche volte che ho vomitato spesso ricorrevano nel cuore della nottte), insomma come dicevo vivo una situazione di emetofobia abbastanza pesante da decenni che però e' diventata come "parte del mio carattere " .L'aspetto che e' però peggiorato e con cui faccio fatica a convivere ultimamente e' proprio quello dei mezzi di trasporto che non riesco proprio a controllare e che mi sta limitando la vita ....
 
Ah ecco, ora il tuo "curriculum emetofobico" è più accettabile. :D
Speravo per te che non lo fosse, e che era solo una questione di mezzi di trasporto.
Ahimè, mi tocca darti il benvenuto nel club. :(
PERO', sappi che così come si entra se ne può uscire! E questa non è una favola, o una leggenda metropolitana! :)
 
Ah ecco, ora il tuo "curriculum emetofobico" è più accettabile. :D
Speravo per te che non lo fosse, e che era solo una questione di mezzi di trasporto.
Ahimè, mi tocca darti il benvenuto nel club. :(
PERO', sappi che così come si entra se ne può uscire! E questa non è una favola, o una leggenda metropolitana! :)
Si sì non volevo dilungarmi troppo e ho riassunto tutto nelle parole "sono emetofobica da sempre" . Per uscirne intendi con aiuti psicologico vero? Difficilmente si riesce da soli mi confermi ?
 
Per uscirne intendi con aiuti psicologico vero? Difficilmente si riesce da soli mi confermi ?
Eh sì. Una fobia come questa, radicata da anni, che ormai condiziona la quotidianità, prevede per una buona risoluzione una terapia psicologica.
Ci possono essere dei periodi di remissione, prendi il termine con le pinze, ma la fobia è sempre lì ad aspettare il momento giusto per comparire di nuovo. I problemi alla fine vanno sempre affrontati.
Del resto io non conosco nessuno che ha avuto la fobia da tanti anni e poi a un certo punto per miracolo è scomparsa. E su questo forum non ci sto da poco direi...
A volte le persone scelgono la convivenza, che è un po' quello che fanno la maggior parte delle persone. Organizzi la vita in funzione della fobia, ma ovviamente questa non è, e non sarà mai, una soluzione. ;)
 
Ciao! Beh il problema credo sia che essendo emetofobica , per me diventa una tragedia avvertire il senso di nausea provocato dai mezzi. Poi sicuramente scatta anche la paura che succeda un episodio di vomito in mezzo a tutti e da lì' inizia anche l'ansia e forse la nausea aumenta per quello.

non potrei essere più d'accordo!
sono poche le persone che durante un viaggio stanno bene al 100%, non a caso in farmacia è pieno di rimedi vari per la nausea da viaggio. Ma un conto è essere felici per la meta, sopportare la nausea, alla peggio fermarsi e vomitare, ma rimanere felici lo stesso.
Un po' diverso è pensare che quello che ho appena scritto sia la catastrofe più devastante dell'universo, e rinunciare ai viaggi per evitare che succeda.....o far diventare "viaggio" anche uno spostamento di mezz'ora, con conseguente ansia anticipatoria, monitoraggio di ogni sintomo, accorgimenti vari, riti magici e preghiere a chissà quale dio.

Ci possono essere dei periodi di remissione,

Organizzi la vita in funzione della fobia, ma ovviamente questa non è, e non sarà mai, una soluzione. ;)

Sacrosanto il discorso sulla remissione e del vivere in funzione della fobia.
Io per esempio vado a periodi, ora sto meglio di quest'inverno appena passato, non ci penso h24, mi sento molto più libera....
ma prova a dirmi che domani devo prendere il pullman?
prova a dirmi che domani vieni a casa mia e hai tuo figlio a casa col virus?

Poi io mi rendo conto che certe cose che faccio per me sono normali, ma non lo sono per niente. Se devo fare qualcosa nel primo pomeriggio, a pranzo mangio diversamente, molto meno, quasi niente. Lo faccio da tantissimo tempo e per me è normale.....ma in realtà non è normale organizzare il pranzo in base alle attività del dopo. E questo è solo uno dei tanti esempi.
 
Si esatto,vorrei tanto essere al livello che la nausea non diventi una catastrofe durante il viaggio ma che riesca ad essere felice per la meta.
Mi devo decidere a fare un percorso psicologico serio , solo che fra quello che costa e itempi lunghi sono molto frenata ....in più mi frena tantissimo che, dopo tutti i miei tentativi passati, mai nessuno dei medici mi abbia nominato la parola "emetofobia"nel corso delle varie sedute, dove spiegavo tutti i miei problema legati alla paura di vomitare.
E' normale?
 
Sacrosanto il discorso sulla remissione

Poi io mi rendo conto che certe cose che faccio per me sono normali, ma non lo sono per niente. Se devo fare qualcosa nel primo pomeriggio, a pranzo mangio diversamente, molto meno, quasi niente. Lo faccio da tantissimo tempo e per me è normale.....ma in realtà non è normale organizzare il pranzo in base alle attività del dopo. E questo è solo uno dei tanti esempi.[/QUOTE]

Sorrido perché anche io non ci ho nemmeno più fatto caso alla "anormalità " del fatto di organizzare il pranzo in base a quello che devo fare dopo, per me ormai e' un gesto normalissimo! Così come e' normale per me ad es. non bere mai alcolici per la paura di ubriacarsi (io non mi sono mai ubriacata in vita mia perché ho sempre visto gli ubriachi vomitare )...
 
fra quello che costa e itempi lunghi sono molto frenata
Il primo passo è vedere costi e tempi come un investimento sul tuo benessere e sul tuo futuro. Poi, sui tempi la cosa è del tutto variabile e soggettiva. Sui costi, dipende se privato o pubblico innanzitutto e quale tipo di specialista poi!
nessuno dei medici mi abbia nominato la parola "emetofobia"
Un bravo terapeuta non conosce tutte le fobie, conosce i meccanismi che portano alle fobie. Poi c'è chi si occupa prevalentemente di una cosa, ma fidati di quello che ti dico, ci sono terapeuti molto bravi anche se non ti parlano direttamente di emetofobia.
 
Così come e' normale per me ad es. non bere mai alcolici per la paura di ubriacarsi (io non mi sono mai ubriacata in vita mia perché ho sempre visto gli ubriachi vomitare )...

anche sugli alcolici.....
il mio primo trauma, a 13 anni, è stato vedere un ragazzino vomitare dopo che si era ubriacato.
Poi ho fatto tutto sommato una vita quasi normale, ogni tanto ho provato a bere qualcosa, ma non ho mai bevuto un bicchiere intero perchè non mi piaceva il sapore/mi dava fastidio/mi girava la testa.
Mai collegata questa cosa all'emetofobia, ma poi ripensandoci da adulta, mi è venuto il dubbio che non mi piaccia il sapore non a caso....cioè che il mio cervello talmente terrorizzato dall'episodio abbia deciso che l'alcol non gli piace.
Io, per dire, non bevo nè vino nè birra durante i pasti, e quello è godersi i piaceri della vita, non arrivare sull'orlo dell'ubriachezza. Mi nego anche quello!
 
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