• Questa community è solo un punto d'incontro per persone che soffrono di emetofobia e non può essere considerata come terapia per superarla, per questo consigliamo sempre di consultare uno specialista. Buona navigazione a tutti. ;)

Salve a tutti sono nuova

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Salve, a tutti sono nuova e soffro di emetofobia da quando avevo 9 anni, in seguito ad un operazione di appendicite, anche se non ne sono del tutto sicura (perché la fobia si è sviluppata molti mesi dopo). Ora di anni ne ho 15, anzi tra meno di un mese ne faccio 16. Beh, questa fobia mi ha portato davvero molta sofferenza: tutto è cominciato in una sera come le altre, tranne per una cosa il mio primo attacco di panico, non sapevo perché avevo così paura sapevo solo di cosa avere paura, del mio mostro. Era aprile e la terza elementare si concluse bene, poi cominciò la quarta, da lí cominciò il mio vero incubo, non volevo mangiare perché avevo paura, tutti mi davano dell'anoressica (a parte i miei che anche se preoccupati per i miei digiuni sapevano della mia fobia) la scuola mi obbligo ad andare da una psicologa (all'epoca non conoscevo la parola emetofobia, io la chiamavo semplicemente paura, il mio terrore quotidiano, credevo di essere l'unico caso al mondo, ho scoperto per caso due anni fa leggendo su un altro forum la lettera di una ragazza che aveva la mia stessa fobia e la chiamava emetofobia) questa psicologa accennò questo nome una volta, ma io andavo lì principalmente per il cibo, quella psicologa non seppe capirmi e diventò la mia nemica numero uno, anche se stava solo cercando di aiutarmi non lo seppe fare, anzi il contrario, a scuola era un incubo, quando qualcuno stava male, io stavo peggio di lui e volevo andare a casa, lotta incredibile con le maestre che credevano facessi i capricci, anche la mia psicologa penso credesse, tutti volevano obbligarmi a mangiare, ma cavolo io avevo paura. Mi ricordo alcuni giorni al pronto soccorso, non mi capivano neanche lì, e ad aspettare la fila dalla neuropsichiatra che dal pronto soccorso mi ci avevano mandato. Insomma la quarta fini, avevo fatto molte assenze, mi ero beccato l'8 in condotta, ma almeno c'era l'estate, che nemmeno passò tranquilla, poi cominciò la quinta, il primo periodo andrò bene, fino alla fine del primo quadrimenstre, poi avevo paura, non volevo più andare a scuola, avevo paura, altri casini, soprattutto a causa della vice preside che si mise in mezzo, volevano portarmi via dalla mia famiglia, dalla mia casa, mai nessuno che abbia cercato di capire, tutti davano la colpa ai miei, ma che cavolo, la colpa era della mia fobia, odio dirlo, ma nemmeno i miei mi sono stati di grande aiuto, perché dalla quarta in poi soprattutto mio padre non ha saputo capirmi, mi madre ci prova, ma si sa se una cosa non si prova e difficile capirla, io mi sentivo tranquilla solo se c'era mia madre, e tutti a scuola, la psicologa volevano separarmi da lei, la convinsero che era la cosa giusta, così lei si dimistrò fredda, e io persi la fiducia anche in lei, la quinta finì e grazie a Dio restai a casa, e mi tolsi dalle scatole psicologa, e beh, ovviamente la scuola, la prima media proseguì bene a parte una delusione amorosa (ma stupida, cioè da ragazzini) , molte assenze, e alcuni prof. credevano avessi problemi alimentari, ma niente di che. L'estate fu un disastro, la mia fobia si scatenò, si sfogo su di me soprattutto la notte, purtroppo svegliavo sempre anche i vicini, li disturbavo notte e giorno, ma non era colpa mia, ero posseduta dalla mia fobia, mi sentivo incompresa e disprezzata da tutti soprattutto dai miei genitori (ma ora capisco che io ingigantivo la realtà, mica era colpa loro) così persi la fiducia in loro, la seconda cominciò, anche lì avevo paura della scuola, probabilmente l'estate terribile mi aveva traumatizzato (anche se io distraendomi molto con l'immaginazione non mi sembró così terribile, anzi a parte gli attacchi di panico è stata bella, però gli attacchi di panico erano molti e molto forti, infatti in quel periodo pensavo di volermi suicidare e stavo bene solo digiuna) e quindi mi ritirai e studiai a casa, da lí il mio panico si calmo molto e avevo quasi scordato la mia fobia, purtroppo ed è una cosa che mi dispiace molto dimenticavo anche di studiare, la terza feci la stessa cosa questa volta l'esame non lo passai, in quell' estate credo cominciai a soffrire di depressione, non per l'esame andato male, era colpa mia, ma perché in quell'anno avevo cominciato a prendere lezioni di canto e mi ero tanto affezzionata all'insegnante e mi mancava da morire, ovviamente anche la mia fobia si risveglio, comunque io quando ritornai a lezione volevo che diventasse per me una specie di zia, seconda madre, perché sentivo di aver bisogno di lei, purtroppo in modo un po' ossessivo perché non so gestire i miei sentimenti, lei ebbe molta pazienza con me, ma non voleva diventarmi amica, così non volle più farmi da insegnante e persi quella persona così importante per me, mi disse di andarla a trovare, io ci andai una volta e andó tutto bene, la seconda benino (sto parlando di distaze di mesi, non di giorni) la terza volta le chiesi di riprendermi come allieva, lei non volle, e anche se involontariamente mi ferì come nessun altro aveva fatto, ma mi mandò in depressione solo quado non mi voleva più fare da insegnante la prima volta, era da mesi che ci stava vaneggiando, io in lei vedevo l'amicizia che non avevo mai avuto, sicuramente anche per colpa mia, ma lei è stata l'unica persona con cui mi sia trovata davvero bene, fa male ancora oggi, da lì dopo troppe speranze su di lei devastate smisi di provare emozioni e di voler bene alla gente, però avevo grossi sensi di colpa per averli giudicati male e messi da parte, odio dirlo però anche se involontariamente per colpa sua nel mio cuore c'è un enorme vuoto che porta il suo nome, essendo molto emotiva pensavano tutti che fossi lesbica, così sviluppai per l'ansia il disturbo ossessivo compulsivo omosessuale, e anche altri. Inoltre da quando è successo ho ancora oggi questo desiderio id sentirmi vittima e di soffrire, ma in modo egoistico.
Ero stufa di stare sola così andai finalmente a scuola, liceo delle scienze umane, però ora non ci vado da mesi perché? Non so perché, forse è solo pigrizia, forse perché ho perso la capacità di studiare, da quando ho avuto la mononucleosi non mi libero dal 37 come temperatura, ma se non ho 36 e 4 io non sto tranquilla per me è alterazione anche 36 e 7, ho dei problemi allo stomaco, sto facendo gli esami, mi preoccupano non riesco più quasi a mangiare, ma se sapessi di stare bene non so se tornerei e da novembre che sono a casa, manco a tutti e ho paura di deluderli, sono molto indietro con il programma e soprattutto ho paura che l'unico motivo per cui non ci vado è la pigrizia (mi sento in colpa).
Scusate la lunghezza chilometrica, ma avevo bisogno di raccontare la mia storia non pensate male delle persone che ho citato, vi prego mi sentirei malissimo se lo faceste, davvero non è colpa loro, davvero, vi prego. Grazie mille per chi ha avuto la pazienza di leggerlo. Ah e vi prego non consigliatemi psichiatri vari, anche se non citati ne ho provati diversie, e onestamente, a me non fanno nessun effetto. Arrivederci.
 
Scusate, ma vorrei aggiungere che sono comunque fiera della mia fobia, perché senza non sarei ciò che sono...insomma della serie se ami me ama la mia fobia, se accetti me accetta la mia fobia.
 
Scusate, ma vorrei aggiungere che sono comunque fiera della mia fobia, perché senza non sarei ciò che sono...insomma della serie se ami me ama la mia fobia, se accetti me accetta la mia fobia.
E se un giorno tu riuscissi a sconfiggere l'emetofobia, chi saresti ?
Devi amare te stessa, assolutamente si, ma non devi amare la tua fobia, questo assolutamente no.
Questa fobia è il nostro modo di manifestare le nostre ansie e i nostri problemi. Io non credo che tu non vada a scuola per pigrizia, probabilmente non ci vai per qualche altro motivo che non è ben chiaro nemmeno a te, del quale tu hai paura, e, quindi, la tua reazione per difesa è rimanere a casa. Ma questa è ovviamente solo una mia idea.
Io non penso male ne di te, che comprendo perfettamente, ne delle persone a te care che hai avuto nella vita. Io penso semplicemente che tu non debba perdere fiducia nella psicoterapia, perchè, molte persone è proprio tramite quest'ultima che sono riuscite a superare questa fobia. Tra l'altro, lo sapevi che c'è differenza tra psicologo, psicoterapeuta, e psichiatra ? Non ridurre tutto alla psichiatria. ;)
Prova a cercare ancora il conforto dei tuoi genitori, prova ad intraprendere un nuovo percorso psicoterapeutico. Sei davvero molto giovane e le tue possibilità di vincere questa fobia sono altissime. Lo so che è difficile e ci serve tempo e fatica, ma è fattibile. Se ami te stessa, devi farlo! :)
Benvenuta! :)
 
Spero tu te ne renda conto, che la tua fobia semplicemente ti sta facendo capire che qualcosa non va, tutto qua. E' la manifestazione di un tuo disagio, una sofferenza interiore, senza quella credimi saresti la persona che VUOI davvero tu, migliore, credimi. Non è un caso che quando non passavi brutti periodo si placava e nei momenti critici o stressanti ritornava, è chiaro che principalmente tu fin da piccola non avevi mai capito come gestire le emozioni, ma da bambini è molto difficile, in più da come hai scritto non sei stata aiutata. Devi sapere una cosa, noi siamo padroni di noi stessi, e solo tu hai dentro la chiave per stare meglio con te stessa, con un piccolo aiuto certo. Noi consigliamo invece gli psicoterapeuti perché sono più "indicati" a problemi di fobie, ecc. E poi qui hai tanti esempi, compresa me, che stanno affrontando una terapia con risultati e CHI ne è uscito. Anche io ero molto emotiva e non sapevo gestire le emozioni, dopo un anno e mezzo di psicoterapia riesco ad agire con più consapevolezza e reagire molto di più al bene e al male. Si tratta di trovare la persona che ti capisca e che anche tu hai voglia di migliorarti, devi esserne convinta, hai 16 anni con una vita spensierata poi, puoi certamente guarire. Ti possiamo dare sì qualche consiglio e ascoltarti, però non siamo medici o psicologi ;)
 
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