Buonasera a tutti.
Dopo circa un mese mi ritrovo a scrivere sul forum, il quale, non ho MAI perso di vista, anzi.
Siamo a novembre, un mese strano, particolare, che fino a qualche anno fa vivevo normalmente, normalità che è stata spazzata via una fredda e piovosa notte novembrina; notte in cui stetti molto molto male, tanto che fu necessario l'intervento dell'ambulanza che mi aiutasse a ripristinare i tanti liquidi persi.
Dopo quella notte nulla fu più normale.
La paura che si ripresentasse un episodio del genere cresceva sempre più,
i periodi di quiete (soprattutto primaverili ed estivi) duravano poco, intervallati da momenti di panico e terrore.
Un anno fa, due giorni dopo l'anniversario di quella notte, nel mentre guidavo, venni colta da un importante attacco di panico ad 80 km da casa.
SOLA.
3 anni di alti e bassi,
3 anni di emetofobia risvegliata,
3 anni di limitazioni.
Dopo quell'episodio (dell'attacco di panico in macchina) decisi di prendere il toro per le corna (in questo caso, la fobia per le corna), fronteggiarla, chiedendo aiuto.
Mi rivolsi ad una psicologa-psichiatra: "Lei deve aiutarmi". Poche parole, ma dette da una ragazza in seria difficoltà, che stava pian pianino affermandosi professionalmente ma, allo stesso tempo, stava rischiando di buttare via tutto, preferendo la reclusione in casa e il taglio netto con la società circostante.
NO, NO, NO!
STOP, facciamola finita!
Iniziai il percorso, facendomi accompagnare da mia madre (non riuscivo più a guidare),
inizia il percorso risparmiando tutti i soldi per indirizzarli in terapia,
iniziai il percorso sfiduciata al massimo, supportata in parte,
inizia il percorso cominciando con l'assunzione di psicofarmaci (antidepressivi).
Passarono i mesi... 1, 2, 3... caspita... pian pianino sembra andare leggermente meglio.
CORONAVIRUS = stop alla terapia. Quarantena. Tranquillità. Il coronavirus non l'ho accolto male, sapendo che dovevo stare in casa.
Riprendiamo la terapia. Anzi, cominciamo la vera e propria psicoterapia. Terapia EMDR.
Rielaboriamo i traumi e riviviamo quella notte, La notte di novembre.
Rielaboriamo 1, 2, 3 seduta... caspita... pian pianino sembra che l'episodio si stia catalogando in una parte più adeguata del mio cervello.
Piano piano comincio a pensare positivo, a pensare che andrà sempre meglio.
Non diamo per scontato la psicoterapia, accogliamola, pian pianino ci aiuterà...
Take your time,
listen yout body.
You will be the winner.
Dopo circa un mese mi ritrovo a scrivere sul forum, il quale, non ho MAI perso di vista, anzi.
Siamo a novembre, un mese strano, particolare, che fino a qualche anno fa vivevo normalmente, normalità che è stata spazzata via una fredda e piovosa notte novembrina; notte in cui stetti molto molto male, tanto che fu necessario l'intervento dell'ambulanza che mi aiutasse a ripristinare i tanti liquidi persi.
Dopo quella notte nulla fu più normale.
La paura che si ripresentasse un episodio del genere cresceva sempre più,
i periodi di quiete (soprattutto primaverili ed estivi) duravano poco, intervallati da momenti di panico e terrore.
Un anno fa, due giorni dopo l'anniversario di quella notte, nel mentre guidavo, venni colta da un importante attacco di panico ad 80 km da casa.
SOLA.
3 anni di alti e bassi,
3 anni di emetofobia risvegliata,
3 anni di limitazioni.
Dopo quell'episodio (dell'attacco di panico in macchina) decisi di prendere il toro per le corna (in questo caso, la fobia per le corna), fronteggiarla, chiedendo aiuto.
Mi rivolsi ad una psicologa-psichiatra: "Lei deve aiutarmi". Poche parole, ma dette da una ragazza in seria difficoltà, che stava pian pianino affermandosi professionalmente ma, allo stesso tempo, stava rischiando di buttare via tutto, preferendo la reclusione in casa e il taglio netto con la società circostante.
NO, NO, NO!
STOP, facciamola finita!
Iniziai il percorso, facendomi accompagnare da mia madre (non riuscivo più a guidare),
inizia il percorso risparmiando tutti i soldi per indirizzarli in terapia,
iniziai il percorso sfiduciata al massimo, supportata in parte,
inizia il percorso cominciando con l'assunzione di psicofarmaci (antidepressivi).
Passarono i mesi... 1, 2, 3... caspita... pian pianino sembra andare leggermente meglio.
CORONAVIRUS = stop alla terapia. Quarantena. Tranquillità. Il coronavirus non l'ho accolto male, sapendo che dovevo stare in casa.
Riprendiamo la terapia. Anzi, cominciamo la vera e propria psicoterapia. Terapia EMDR.
Rielaboriamo i traumi e riviviamo quella notte, La notte di novembre.
Rielaboriamo 1, 2, 3 seduta... caspita... pian pianino sembra che l'episodio si stia catalogando in una parte più adeguata del mio cervello.
Piano piano comincio a pensare positivo, a pensare che andrà sempre meglio.
Non diamo per scontato la psicoterapia, accogliamola, pian pianino ci aiuterà...
Take your time,
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You will be the winner.