Ciao, Sono Un ragazzo di 16 anni, ho cercato se ci fossero persone affette come me da questa fobia e ho trovato addirittura un forum. Parto dal presupposto che ho questa fobia ormai da anni, fin da quando ero piccolo (6-7 anni), in seguito ad un trauma di cui ancora oggi a pensarci ho i brividi. Io fin da piccolo avevo degli attacchi d'ansia, soprattutto la sera, mi autoconvincevo che qualsiasi dolore al mio addome, anche lieve, potesse ricondursi al dover vomitare, quindi io andavo in bagno ma, ovviamente, non succedeva nulla poichè non avevo necessità di vomitare, tornavo a letto e dormivo. In tutto ciò i miei genitori non facevano nulla per ciò, perchè a detta loro era una cosa di passaggio, ma a me faceva soffrire molto, mi mancava qualcuno che mi dicesse che in realtà non avevo nessun mal di pancia o cose simili. La cosa negli anni si era, sempre più col tempo "sistemata", in realtà io mi ero semplicemente abituato a conviverci, sapevo come comportarmi e sapevo i miei limiti, non influenzando la mia vita particolarmente, in 8 anni avrò avuto 3-4 attacchi di ansia, ma non ho mai vomitato per questi ultimi. Tutto questo fino ad un anno fa;
A causa di questo problema io non mangiavo molto e quello che mangiavo erano sempre le solite cose, come secondi piatti e contorni. A tutta la mia famiglia però piacciono primi piatti, come una carbonara o la pasta, cose a me sin da quando ero piccolo non sono mai piaciute, cosi un anno fa, come stavo dicendo, io cominciai a saltare i pasti, poichè appunto non mi piacevano e non avevo voglia di mangiarli; il mio stomaco in poco tempo ci fece l'abitudine e arrivai a Settembre 2018 dove io mangiavo solo 1 tozzi di pane al giorno. Dimagrii tanto e in fretta, a novembre avevo perso 12 kg, allora mia madre preoccupata mi ha portato da una psicologa da richiesta mia che, nel frattempo, avevo cominciato a mangiare qualcosina in più, con risultato di nausea insesistente e ansia perenne. Dalla psicologa andai 1 volta sola, 1 volta sola perchè lei, dopo aver sentito tutta la storia e del motivo per cui fossi li, mi aveva imposto di dover mangiare di più, non importava quanto, lei aveva detto che non c'erano scuse, tutto quello che dovevo fare è ripetere che era tutto nella mia testa che tutto creato da me e che se ero arrivato a quella condizione era solo perchè io me lo stavo imponendo. Io, tornato a casa ero frustrato e demoralizzato, perchè per tutti quegli anni non avevo trovato una soluzione che ponesse fine a quello strazio, e finalmente mi sembrava di averla trovata, ma dopo quella seduta, l'impressione che ebbi fu che la cosa non si stava prendendo come si doveva, come se la psicologa avesse preso tutta alla leggera con un semplice "devi capire che è nella tua testa" e robe simili. Da quel giorno io continuo a mangiare poco, non soddisfacendo il mio
fabbisogno calorico giornaliero, e a distanza di un anno ho perso 20 kg. Oggi ne ho parlato con i miei e stanno valutando se portarmi da uno psicologo o da un Nutrizionista e qquesto mi ha portato qui oggi a scrivere la mia storia su questo forum. PS: scusate per l'italiano
A causa di questo problema io non mangiavo molto e quello che mangiavo erano sempre le solite cose, come secondi piatti e contorni. A tutta la mia famiglia però piacciono primi piatti, come una carbonara o la pasta, cose a me sin da quando ero piccolo non sono mai piaciute, cosi un anno fa, come stavo dicendo, io cominciai a saltare i pasti, poichè appunto non mi piacevano e non avevo voglia di mangiarli; il mio stomaco in poco tempo ci fece l'abitudine e arrivai a Settembre 2018 dove io mangiavo solo 1 tozzi di pane al giorno. Dimagrii tanto e in fretta, a novembre avevo perso 12 kg, allora mia madre preoccupata mi ha portato da una psicologa da richiesta mia che, nel frattempo, avevo cominciato a mangiare qualcosina in più, con risultato di nausea insesistente e ansia perenne. Dalla psicologa andai 1 volta sola, 1 volta sola perchè lei, dopo aver sentito tutta la storia e del motivo per cui fossi li, mi aveva imposto di dover mangiare di più, non importava quanto, lei aveva detto che non c'erano scuse, tutto quello che dovevo fare è ripetere che era tutto nella mia testa che tutto creato da me e che se ero arrivato a quella condizione era solo perchè io me lo stavo imponendo. Io, tornato a casa ero frustrato e demoralizzato, perchè per tutti quegli anni non avevo trovato una soluzione che ponesse fine a quello strazio, e finalmente mi sembrava di averla trovata, ma dopo quella seduta, l'impressione che ebbi fu che la cosa non si stava prendendo come si doveva, come se la psicologa avesse preso tutta alla leggera con un semplice "devi capire che è nella tua testa" e robe simili. Da quel giorno io continuo a mangiare poco, non soddisfacendo il mio
fabbisogno calorico giornaliero, e a distanza di un anno ho perso 20 kg. Oggi ne ho parlato con i miei e stanno valutando se portarmi da uno psicologo o da un Nutrizionista e qquesto mi ha portato qui oggi a scrivere la mia storia su questo forum. PS: scusate per l'italiano