• Questa community è solo un punto d'incontro per persone che soffrono di emetofobia e non può essere considerata come terapia per superarla, per questo consigliamo sempre di consultare uno specialista. Buona navigazione a tutti. ;)

Maternità ed emetofobia.

Trudy62

Esperto
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Buonasera a tutti,
è da molto tempo che non pubblico un topic, tuttavia, stasera, reduce da momenti di riflessione intensa, sono qui, davanti al pc, a formulare questa domanda, o meglio, questo pensiero: "ma l'emetofobia, va d'accordo con la maternità?" o forse è meglio chiedersi: "la maternità va d'accordo con l'emetofobia?"

Partiamo da una semplice premessa: sin da quando ero bambina, ho sempre avuto questo grande desiderio di diventare madre, magari anche giovane, in modo tale da poter crescere con mio figlio. Ricordo che giocavo a barbie e, puntualmente, la mia barbie rimaneva incinta, oppure giocavo con i bambolotti, ne mettevo uno sotto la maglietta, fingendo di essere in attesa; poi lo curavo, gli mettevo il pannolino, gli facevo il bagnetto...
Una volta cresciuta decisi di iscrivermi alla facoltà di scienze dell'educazione e della formazione, per poi laurearmi ed iscrivermi a pedagogia, studiando lo sviluppo e la psiche del bambino. Per pagarmi gli studi ho fatto anni di babysitteraggio con bambini più o meno piccoli; tuttavia, quando mi capitava di accudire un neonato, ero felicissima: di cambiarlo, di dargli il pasto, di metterlo sul tappetone e di farlo giocare, di tenergli la manina per compiere i primi passi, o di ridere con lui ai primi tentativi di espressione di parola.
Quindi arriviamo ad ora: emetofobica, sotto terapia farmacologica (antidepressivo) e psicoterapica, impegnata in una relazione da quasi 5 anni (non convivente), senza lavoro fisso, bensì insegnante statale alla scuola primaria con contratto sino al 30/06 (lavoro da ottobre a giugno ogni anno, se mi prendono) e con un grande desiderio di maternità.
Ne ho parlato con i miei genitori a tavola e, forse, era meglio tenere la bocca chiusa dato che le risposte sono state "ma sei giovane, sei una bambina" "il tuo ragazzo è ancora un ragazzino", "prima devi realizzarti" "fare un figlio non è un gioco", detto con toni di scherno e risate.
Il mio desiderio non è stato preso sul serio.
Logicamente poi, nella mia testa, si formano relativi ed ulteriori interrogativi come "e se non fossi una buona madre?" "e se non riuscissi ad accudire il mio bimbo malato?" "e se dovessi rovinargli la vita, impedendogli di mangiare, fare, frequentare persone che potrebbero causargli il vomito?" "e se lo segregassi in una campana di vetro?" "e se dovessi proiettargli le mie ansie e timori?"
...pensieri che ti distolgono dalla fantasia e che ti fanno ripiombare nella realtà.

ps: mi rendo conto anche che, non potrei mai concepire un bambino se prima non stoppo i farmaci. Ma se li stoppassi (con l'aiuto della psichiatra) e ricadessi nel vortice depressivo?
 
Ciao Trudy! Sai, è una domanda che ultimamente mi pongo spesso anche io..
Sono emetofobica sin sa quando ho memoria ma ti dirò, le nausee della gravidanza potrei anche sopportarle perché penso a cosa verrà dopo, quindi ne varrà sicuramente la pena :)

Quello di cui ho paura sono gli attacchi di panico, non vorrei averceli con un bimbo nella pancia perché vorrei trasmettergli quanta più serenità possibile e, quando sarà nato, vorrei che il vomito lo vivesse come qualcosa di assolutamente normale.. questo si che mi spaventa.. mi domando se mai sarò psicologicamente pronta a tutto questo
 
Ciao Trudy! Sai, è una domanda che ultimamente mi pongo spesso anche io..
Sono emetofobica sin sa quando ho memoria ma ti dirò, le nausee della gravidanza potrei anche sopportarle perché penso a cosa verrà dopo, quindi ne varrà sicuramente la pena :)

Quello di cui ho paura sono gli attacchi di panico, non vorrei averceli con un bimbo nella pancia perché vorrei trasmettergli quanta più serenità possibile e, quando sarà nato, vorrei che il vomito lo vivesse come qualcosa di assolutamente normale.. questo si che mi spaventa.. mi domando se mai sarò psicologicamente pronta a tutto questo
Proprio così, i medesimi interrogativi, soprattutto sul versante ansia e gravidanza, dal momento che l'ansia può incidere negativamente.
Tuttavia non possiamo precluderci un'avventura così bella, per dell'ansia e fobie.
Vorrei che le fobie si adattassero alla mia vita e ai miei desideri.

Comunque anch'io le nausee gravidiche le sopporterei, proprio per mio figlio e perchè, se dovessi vomitare, è per causa ormonale.
A volte non riesco a darmi una spiegazione sul fatto: perchè le nausee gravidiche sì ma le nausee da virus NO?
 
Forse perché le nausee della gravidanza sono nausee che si possono comunque controllare con dei farmaci appositi. Mia cugina aveva nausee mattutine assurde e la sua ginecologa le prescrisse un farmaco da prendere 30 minuti prima di ogni pasto e così è riuscita a tenerle leggermente sotto controllo.. o forse perché, parlo per noi per lo meno, sono nausee che non abbiamo mai sperimentato, al contrario di quelle del virus, che sono orribili. Chissà.. tu cose ne pensi? :)

Per quanto mi riguarda è tutta una questione di controllo.. questa è la cosa che detesto del vo***o (censuro per non creare disagio), non sai mai quando arriva, è qualcosa fuori dal nostro controllo!
 
Forse perché le nausee della gravidanza sono nausee che si possono comunque controllare con dei farmaci appositi. Mia cugina aveva nausee mattutine assurde e la sua ginecologa le prescrisse un farmaco da prendere 30 minuti prima di ogni pasto e così è riuscita a tenerle leggermente sotto controllo.. o forse perché, parlo per noi per lo meno, sono nausee che non abbiamo mai sperimentato, al contrario di quelle del virus, che sono orribili. Chissà.. tu cose ne pensi? :)

Per quanto mi riguarda è tutta una questione di controllo.. questa è la cosa che detesto del vo***o (censuro per non creare disagio), non sai mai quando arriva, è qualcosa fuori dal nostro controllo!
Esatto, secondo me dipende proprio dal fatto che le nausee mattutine non sono mai state sperimentate, magari sono più "dolci", più "sopportabili" anche se non saprei proprio..
Scusa, vorrei confrontarmi un attimo: sei in cerca della cicogna?
 
Non esattamente, credo sia un po' presto adesso, ma da quando sono con il mio ragazzo il mio istinto materno si è amplificato notevolmente ahah sarà anche per il fatto che nella mia famiglia abbiamo avuto 3 nuovi arrivi nell'arco di 2 mesi ❤

Tu?
 
Non esattamente, credo sia un po' presto adesso, ma da quando sono con il mio ragazzo il mio istinto materno si è amplificato notevolmente ahah sarà anche per il fatto che nella mia famiglia abbiamo avuto 3 nuovi arrivi nell'arco di 2 mesi ❤

Tu?
Dai che bello! Sono sempre dei lieti eventi! Auguri!
Sì, quando senti che persone vicine a te hanno dei bambini, ti viene ancora più voglia...

Io non sono in cerca di cicogna, come te e come ho scritto, non ho ancora lavoro fisso, non conviviamo, non c'è ancora nulla di stabile... e un figlio richiede stabilità...certo che il desiderio c'è e, se non prendessi farmaci ci proverei.
Tra l'altro, appunto, avendo il problema dei farmaci, prima dovrei lavorare con la terapeuta in modo da scalarli...
Uff.. è dura e, anche sogni naturali come questi, si trasformano in sfide e lotte.
 
Ciao ragazze,
a questa conversazione partecipo volentieri come mamma.
Ho due bambini, luce dei miei occhi.
Sono d'accordo col fatto che quello che continui a fare più paura è la gestione delle malattie contagiose irrimediabilmente legata alla maternità.
Le nausee gravidiche e possibili altri disturbi non solo sono controllabili grazie ai nostri super poteri da emetofobiche...ma anche grazie ai super ormoni della gravidanza :)
Quello che raccontano è tutto vero: non è che pensassi in rosa... ma VEDEVO letteralmente tutto rosa quando aspettavo i miei figli. Un sorrisetto beato e la certezza incrollabile che tutto sarebbe andato bene.
Dopo la nascita... beh, tutto riprende i toni più consueti.
Anzi, i primi mesi per me sono stati complicati da gestire perché insieme all'essere madre ho dovuto imparare a essere una madre emetofobica più qualche altra sbavatura qui e là.
Posso dirvi però che senza nessuna incertezza sono sempre stata accanto ai miei figli. Sempre. Giorno e notte. In salute e in malattia.
Quando cercano la mia mano, il mio abbraccio o il mio aiuto nei momenti di malessere sono lì pronta a offriglieli.
Quando si ammalano a volte tremo o piango di nascosto, a volte non dormo e non mangio per giorni...però sono presente e loro non si sono mai accorti che per me potesse essere uno stress notevole.
Capita più nella vita di tutti i giorni. A volte le ombre passano e loro le vedono o le sentono. Ma faccio lo sforzo di aprirmi e raccontarmi a loro naturalmente in modo adatto a dei bimbi.
Quando sono nervosa ormai mio figlio maggiore lo capta in un nanosecondo: si avvicina, mi abbraccia, mi dice "dai mamma, balliamo".
E sì, non so se l'avete mai visto... ma proprio come in Grace's Anatomy (la protagonista balla nei momenti critici per svuotare la mente).
Quando i bambini erano piccolissimi mi capitavano dei momenti di blu pazzesco, soprattutto in inverno, nel tardo pomeriggio.
Il mio compagno al lavoro e la mia ansia alle stelle: ma come facevo a uscire? Come facevo a non esplodere davanti ai piccoli?
Mi è venuto così: musica a palla, dai bambini si balla!
E da allora è così che facciamo. E sprigioniamo un'energia talmente positiva che mi vengono le lacrime agli occhi per la gioia. E guardo i miei capolavori e penso che non potevo mica perdermeli per paura di un virus intestinale. Eh no.

Siete giovani, ma siete donne. Quando deciderete di farlo, se deciderete di farlo, sarà la scelta giusta al momento giusto.
 
Ciao ragazze,
a questa conversazione partecipo volentieri come mamma.
Ho due bambini, luce dei miei occhi.
Sono d'accordo col fatto che quello che continui a fare più paura è la gestione delle malattie contagiose irrimediabilmente legata alla maternità.
Le nausee gravidiche e possibili altri disturbi non solo sono controllabili grazie ai nostri super poteri da emetofobiche...ma anche grazie ai super ormoni della gravidanza :)
Quello che raccontano è tutto vero: non è che pensassi in rosa... ma VEDEVO letteralmente tutto rosa quando aspettavo i miei figli. Un sorrisetto beato e la certezza incrollabile che tutto sarebbe andato bene.
Dopo la nascita... beh, tutto riprende i toni più consueti.
Anzi, i primi mesi per me sono stati complicati da gestire perché insieme all'essere madre ho dovuto imparare a essere una madre emetofobica più qualche altra sbavatura qui e là.
Posso dirvi però che senza nessuna incertezza sono sempre stata accanto ai miei figli. Sempre. Giorno e notte. In salute e in malattia.
Quando cercano la mia mano, il mio abbraccio o il mio aiuto nei momenti di malessere sono lì pronta a offriglieli.
Quando si ammalano a volte tremo o piango di nascosto, a volte non dormo e non mangio per giorni...però sono presente e loro non si sono mai accorti che per me potesse essere uno stress notevole.
Capita più nella vita di tutti i giorni. A volte le ombre passano e loro le vedono o le sentono. Ma faccio lo sforzo di aprirmi e raccontarmi a loro naturalmente in modo adatto a dei bimbi.
Quando sono nervosa ormai mio figlio maggiore lo capta in un nanosecondo: si avvicina, mi abbraccia, mi dice "dai mamma, balliamo".
E sì, non so se l'avete mai visto... ma proprio come in Grace's Anatomy (la protagonista balla nei momenti critici per svuotare la mente).
Quando i bambini erano piccolissimi mi capitavano dei momenti di blu pazzesco, soprattutto in inverno, nel tardo pomeriggio.
Il mio compagno al lavoro e la mia ansia alle stelle: ma come facevo a uscire? Come facevo a non esplodere davanti ai piccoli?
Mi è venuto così: musica a palla, dai bambini si balla!
E da allora è così che facciamo. E sprigioniamo un'energia talmente positiva che mi vengono le lacrime agli occhi per la gioia. E guardo i miei capolavori e penso che non potevo mica perdermeli per paura di un virus intestinale. Eh no.

Siete giovani, ma siete donne. Quando deciderete di farlo, se deciderete di farlo, sarà la scelta giusta al momento giusto.
Che bella testimonianza Chiara, ti ringrazio per aver risposto e per aver condiviso con noi un parere positivo, anzi, un messaggio carico di positività.
Che bella l'idea del tuo bimbo "mamma balliamo!" A volte mi stupisco di come, sin da così piccoli, siano capaci di provare tanta empatia.
Penso che un figlio sia la gioia più grande.
Mi hai dato davvero tanta speranza, grazie!:)
 
Buonasera a tutti,
è da molto tempo che non pubblico un topic, tuttavia, stasera, reduce da momenti di riflessione intensa, sono qui, davanti al pc, a formulare questa domanda, o meglio, questo pensiero: "ma l'emetofobia, va d'accordo con la maternità?" o forse è meglio chiedersi: "la maternità va d'accordo con l'emetofobia?"

Partiamo da una semplice premessa: sin da quando ero bambina, ho sempre avuto questo grande desiderio di diventare madre, magari anche giovane, in modo tale da poter crescere con mio figlio. Ricordo che giocavo a barbie e, puntualmente, la mia barbie rimaneva incinta, oppure giocavo con i bambolotti, ne mettevo uno sotto la maglietta, fingendo di essere in attesa; poi lo curavo, gli mettevo il pannolino, gli facevo il bagnetto...
Una volta cresciuta decisi di iscrivermi alla facoltà di scienze dell'educazione e della formazione, per poi laurearmi ed iscrivermi a pedagogia, studiando lo sviluppo e la psiche del bambino. Per pagarmi gli studi ho fatto anni di babysitteraggio con bambini più o meno piccoli; tuttavia, quando mi capitava di accudire un neonato, ero felicissima: di cambiarlo, di dargli il pasto, di metterlo sul tappetone e di farlo giocare, di tenergli la manina per compiere i primi passi, o di ridere con lui ai primi tentativi di espressione di parola.
Quindi arriviamo ad ora: emetofobica, sotto terapia farmacologica (antidepressivo) e psicoterapica, impegnata in una relazione da quasi 5 anni (non convivente), senza lavoro fisso, bensì insegnante statale alla scuola primaria con contratto sino al 30/06 (lavoro da ottobre a giugno ogni anno, se mi prendono) e con un grande desiderio di maternità.
Ne ho parlato con i miei genitori a tavola e, forse, era meglio tenere la bocca chiusa dato che le risposte sono state "ma sei giovane, sei una bambina" "il tuo ragazzo è ancora un ragazzino", "prima devi realizzarti" "fare un figlio non è un gioco", detto con toni di scherno e risate.
Il mio desiderio non è stato preso sul serio.
Logicamente poi, nella mia testa, si formano relativi ed ulteriori interrogativi come "e se non fossi una buona madre?" "e se non riuscissi ad accudire il mio bimbo malato?" "e se dovessi rovinargli la vita, impedendogli di mangiare, fare, frequentare persone che potrebbero causargli il vomito?" "e se lo segregassi in una campana di vetro?" "e se dovessi proiettargli le mie ansie e timori?"
...pensieri che ti distolgono dalla fantasia e che ti fanno ripiombare nella realtà.

ps: mi rendo conto anche che, non potrei mai concepire un bambino se prima non stoppo i farmaci. Ma se li stoppassi (con l'aiuto della psichiatra) e ricadessi nel vortice depressivo?
Anche io ho da sempre questo desiderio di maternità anche se mi fa molta molta paura. Io si, sono giovane per un figlio. Ho 17 anni quasi 18 e ancora studio, il mio ragazzo lavora ma ancora siamo comunque troppo troppo giovani per creare una famiglia, ne sono consapevole. Però quando avremo la giusta età vorrei tanto averlo ma mi fa paura la gravidanza, le nausee, il v*** .. mia mamma è stata abbastanza male durante la 3ª gravidanza (ne ha avute 5, siamo 5 fratelli). E io ho paura di non riuscire a realizzare il mio sogno per la mia emetofobia. Però, secondo me, una volta che hai un'altra vita dentro di te, che ha i tuoi geni e quelli della persona che ami, la fobia passa in secondo piano. L'attenzione va al bambino e la gravidanza va affrontata come una cosa bellissima e non una cosa di cui avere paura. Io spero di poter alleviare questa mia fobia con la terapia prima di affrontare una gravidanza.
 
Anche io ho da sempre questo desiderio di maternità anche se mi fa molta molta paura. Io si, sono giovane per un figlio. Ho 17 anni quasi 18 e ancora studio, il mio ragazzo lavora ma ancora siamo comunque troppo troppo giovani per creare una famiglia, ne sono consapevole. Però quando avremo la giusta età vorrei tanto averlo ma mi fa paura la gravidanza, le nausee, il v*** .. mia mamma è stata abbastanza male durante la 3ª gravidanza (ne ha avute 5, siamo 5 fratelli). E io ho paura di non riuscire a realizzare il mio sogno per la mia emetofobia. Però, secondo me, una volta che hai un'altra vita dentro di te, che ha i tuoi geni e quelli della persona che ami, la fobia passa in secondo piano. L'attenzione va al bambino e la gravidanza va affrontata come una cosa bellissima e non una cosa di cui avere paura. Io spero di poter alleviare questa mia fobia con la terapia prima di affrontare una gravidanza.
Concordo Bella!
Caspita, hai vissuto 4 gravidanze di tua madre... quindi immagino che si insidi anche dentro di te il desiderio...naturale...
Però sì, quando il bambino è tuo, il tuo bambino, tuo figlio... penso che tutte le paure passino superflue..
 
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