macamille
Prodigio
Nel post di presentazione ho raccontato grosso modo chi sono e quali credo siano stati i traumi che hanno scatenato l'emetofobia.
Questo post prendetelo come uno sfogo....ho bisogno di raccontare come vivo, come mi condiziona questa fobia, cose che non sono mai riuscita a dire a nessuno perchè il danno più grande che sto facendo a me stessa è che io della emetofobia non lo dico a nessuno, giustificando il mio modo di vivere con un banale "soffrodi ansia". Che poi è vero, perchè al di là della fobia, soffro anche di ansia generalizzata e in passato ho sofferto di attacchi di panico. Le due cose si combinano e tante volte non so se quello che faccio/non faccio dipende dall'una o dall'altra cosa.
Parliamo della macchina....io non guido (altro bel problema) e per qualche mese l'anno devo continuamente spostarmi per lavoro, o insieme a una collega (non una "buona" collega) o con quel santo di mio papà. Uno degli episodi che mi ha scatenato la fobia è stato vomitare in macchina. Da quel momento l'auto è il mio peggior nemico. Tollero, perchè sono obbligata, spostamenti entro i 100km, con livelli di ansia variabile e mille mila accorgimenti. Sono 4 mesi che devo partire all'una del pomeriggio per andare al lavoro, e 4 mesi che non pranzo.....mangio un pacchetto di craker e stop. E mi imbottisco di gocce allo zenzero e ansiolitici per poter affrontare il viaggio, che tuttavia avviene lo stesso con un'ansia terribile. Sono abilissima ad inventare balle credibili per evitare un viaggio, o evitare di farlo con una persona che non mi mette a mio agio, o usare il treno invece della macchina. Tollero ritardi, attese e freddo a costo di evitare un giorno di macchina.
Sono anni che non faccio un viaggio di piacere, e ho la sfortuna di abitare pure in un posto dove non c'è niente e tutte le cose belle sono a minimo un'ora di macchina. Quando posso ci vado in treno, altrimenti non vado. Queste cose per anni le ho evitare per pura ansia, cioè mi causava ansia allontanarmi da casa. Ora questo è superato, e capisco che quel che mi frena è solo ....lei.
Capitolo cibo: devo dire che sono sempre stata in sovrappeso, all'apparenza non adotto restrizioni, ma solo all'apparenza. In realtà mangio solo cibi conosciuti, se provo qualcosa di nuovo, devo essere in casa,e farlo a piccole dosi. Non mangio mai fino a scoppiare e le rare volte in cui esco, mangio la metà di quello che il mio stomaco vorrebbe. Non mangio più pesce (nell'episodio del vomito in macchina avevo mangiato pesce), non mangio quasi mai cibi pesanti, se sono obbligata so già che farò fatica a digerire, se poi è sera sto sveglia fino a tardi o dormo semi-sdraiata. Ovviamente non bevo, ma il sapore degli alcolici mi ha sempre fatto schifo.
Ho avuto un crollo dall'autunno scorso, questo più il lavoro che mi fa fare spostamenti e orari assurdi, oltre ad un'ansia costante, mi hanno fatto perdere 7 chili in 4 mesi. Il mio pensiero costante è "vomiterò?". La nausea mi viene per l'ansia, la nausea mi mette ansia, credo di essere arrivata al punto da non saper più distinguere quando è nausea reale e quando è solo ansia. Ci sono dentro fino al collo. Ho sempre cercato di non farmi sopraffare più di tanto da questa cosa, ma non ci sto più riuscendo.
Questo post prendetelo come uno sfogo....ho bisogno di raccontare come vivo, come mi condiziona questa fobia, cose che non sono mai riuscita a dire a nessuno perchè il danno più grande che sto facendo a me stessa è che io della emetofobia non lo dico a nessuno, giustificando il mio modo di vivere con un banale "soffrodi ansia". Che poi è vero, perchè al di là della fobia, soffro anche di ansia generalizzata e in passato ho sofferto di attacchi di panico. Le due cose si combinano e tante volte non so se quello che faccio/non faccio dipende dall'una o dall'altra cosa.
Parliamo della macchina....io non guido (altro bel problema) e per qualche mese l'anno devo continuamente spostarmi per lavoro, o insieme a una collega (non una "buona" collega) o con quel santo di mio papà. Uno degli episodi che mi ha scatenato la fobia è stato vomitare in macchina. Da quel momento l'auto è il mio peggior nemico. Tollero, perchè sono obbligata, spostamenti entro i 100km, con livelli di ansia variabile e mille mila accorgimenti. Sono 4 mesi che devo partire all'una del pomeriggio per andare al lavoro, e 4 mesi che non pranzo.....mangio un pacchetto di craker e stop. E mi imbottisco di gocce allo zenzero e ansiolitici per poter affrontare il viaggio, che tuttavia avviene lo stesso con un'ansia terribile. Sono abilissima ad inventare balle credibili per evitare un viaggio, o evitare di farlo con una persona che non mi mette a mio agio, o usare il treno invece della macchina. Tollero ritardi, attese e freddo a costo di evitare un giorno di macchina.
Sono anni che non faccio un viaggio di piacere, e ho la sfortuna di abitare pure in un posto dove non c'è niente e tutte le cose belle sono a minimo un'ora di macchina. Quando posso ci vado in treno, altrimenti non vado. Queste cose per anni le ho evitare per pura ansia, cioè mi causava ansia allontanarmi da casa. Ora questo è superato, e capisco che quel che mi frena è solo ....lei.
Capitolo cibo: devo dire che sono sempre stata in sovrappeso, all'apparenza non adotto restrizioni, ma solo all'apparenza. In realtà mangio solo cibi conosciuti, se provo qualcosa di nuovo, devo essere in casa,e farlo a piccole dosi. Non mangio mai fino a scoppiare e le rare volte in cui esco, mangio la metà di quello che il mio stomaco vorrebbe. Non mangio più pesce (nell'episodio del vomito in macchina avevo mangiato pesce), non mangio quasi mai cibi pesanti, se sono obbligata so già che farò fatica a digerire, se poi è sera sto sveglia fino a tardi o dormo semi-sdraiata. Ovviamente non bevo, ma il sapore degli alcolici mi ha sempre fatto schifo.
Ho avuto un crollo dall'autunno scorso, questo più il lavoro che mi fa fare spostamenti e orari assurdi, oltre ad un'ansia costante, mi hanno fatto perdere 7 chili in 4 mesi. Il mio pensiero costante è "vomiterò?". La nausea mi viene per l'ansia, la nausea mi mette ansia, credo di essere arrivata al punto da non saper più distinguere quando è nausea reale e quando è solo ansia. Ci sono dentro fino al collo. Ho sempre cercato di non farmi sopraffare più di tanto da questa cosa, ma non ci sto più riuscendo.