Ben Sahar
Apprendista
Ciao a tutti, ho 38 anni e soffro da una ventina di anni di emetofobia.
Come da titolo, ho letto ieri per la prima volta questo termine, in precedenza consideravo i miei disturbi come ansia generalizzata e ansia sociale, secondo la diagnosi che mi fece il mio psicologo qualche anno fa. Sicuramente soffro di ansia però il sintomo principale, la paura che mi ha sempre distrutto è quella di vomitare, non tanto per il dolore fisico quanto più per l'imbarazzo e il conseguente schermo e derisione altrui nel caso il vomito capitasse in una situazione sociale inappropriata, che poi significa sempre in presenza di altre persone (questa cosa l'ho realizzata dopo qualche anno di psicoterapia).
Inutile dire che qualsiasi cosa, anche una semplice parola relativa al poter star male di stomaco, magari solo una battuta innocente, mi rovina la giornata e fa partire tutte quelle sensazioni sgradevoli come sentire lo stomaco che si accartoccia su se stesso, la nausea, il nodo alla gola, sudorazione accellerata, tremore...
Nella realtà ho sempre vomitato pochissimo, giusto una volta ogni 3-4 anni quando capita il virus influenzale pesante. La paura che succeda però è quotidiana, non ci sarebbe motivo logico ma il terrore che accada non se ne va mai del tutto.
L'emetofobia ha influito pesantemente su tutti gli ambiti della mia vita, sebbene mi sia sempre sforzato di mantenere una vita più normale possibile e difatti non mi considero certo un'emarginato, anche se, per gusti personali, non ho mai amato troppo la vita mondana.
La cosa più dura probabilmente è stato non poterne parlare mai con nessun altro, neanche le persone più strette compresi i miei genitori hanno potuto capire cosa significano l'emetofobia e l'ansia.
Spero di colmare almeno questa lacuna partecipando a questo forum.
Come da titolo, ho letto ieri per la prima volta questo termine, in precedenza consideravo i miei disturbi come ansia generalizzata e ansia sociale, secondo la diagnosi che mi fece il mio psicologo qualche anno fa. Sicuramente soffro di ansia però il sintomo principale, la paura che mi ha sempre distrutto è quella di vomitare, non tanto per il dolore fisico quanto più per l'imbarazzo e il conseguente schermo e derisione altrui nel caso il vomito capitasse in una situazione sociale inappropriata, che poi significa sempre in presenza di altre persone (questa cosa l'ho realizzata dopo qualche anno di psicoterapia).
Inutile dire che qualsiasi cosa, anche una semplice parola relativa al poter star male di stomaco, magari solo una battuta innocente, mi rovina la giornata e fa partire tutte quelle sensazioni sgradevoli come sentire lo stomaco che si accartoccia su se stesso, la nausea, il nodo alla gola, sudorazione accellerata, tremore...
Nella realtà ho sempre vomitato pochissimo, giusto una volta ogni 3-4 anni quando capita il virus influenzale pesante. La paura che succeda però è quotidiana, non ci sarebbe motivo logico ma il terrore che accada non se ne va mai del tutto.
L'emetofobia ha influito pesantemente su tutti gli ambiti della mia vita, sebbene mi sia sempre sforzato di mantenere una vita più normale possibile e difatti non mi considero certo un'emarginato, anche se, per gusti personali, non ho mai amato troppo la vita mondana.
La cosa più dura probabilmente è stato non poterne parlare mai con nessun altro, neanche le persone più strette compresi i miei genitori hanno potuto capire cosa significano l'emetofobia e l'ansia.
Spero di colmare almeno questa lacuna partecipando a questo forum.