Dario Jeyco
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Se tuo figlio ha improvvisamente iniziato a rifiutare il cibo, piange alla vista di un compagno di scuola che tossisce, o si agita al solo pensiero di uscire di casa, potrebbe non essere un semplice capriccio. Potrebbe trattarsi di emetofobia, una paura intensa e spesso invisibile che colpisce molti bambini, lasciando i genitori confusi e preoccupati. In questo articolo, ti guideremo passo dopo passo per comprendere questa fobia, riconoscerne i segnali e trovare modi concreti per sostenere tuo figlio con dolcezza e fiducia.
Esempio pratico: Luca, 7 anni, dopo aver vomitato a una festa, ha iniziato a rifiutare tutti i cibi colorati (“perché quella torta era rossa e mi ha fatto male”). Ora si rifiuta di uscire al parco, temendo di “prendere germi”.
Cosa evitare: “Non essere sciocco, non è nulla!” (minimizzare aumenta la vergogna).
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Se desideri tracciare un percorso di guarigione con tuo figlio, ti consiglio vivamente il quaderno di esercizi sull'emetofobia di Tobias Junior .
"Mamma, ho paura di stare male": Cos’è l’Emetofobia?
Immagina che per tuo figlio anche il rumore di uno stomaco che brontola diventi un segnale di pericolo. L’emetofobia non è solo “disagio per il vomito”: è un’ansia paralizzante che porta i bambini a evitare situazioni quotidiane come mangiare fuori casa, andare a scuola o partecipare a una festa. Spesso nasce dopo un episodio traumatico (una gastroenterite particolarmente forte) o in bambini sensibili che tendono a catastrofizzare.Esempio pratico: Luca, 7 anni, dopo aver vomitato a una festa, ha iniziato a rifiutare tutti i cibi colorati (“perché quella torta era rossa e mi ha fatto male”). Ora si rifiuta di uscire al parco, temendo di “prendere germi”.
Segnali da Non Sottovalutare: Come Capire se è Emetofobia
- “Non voglio mangiare!”: Rifiuta cibi che prima amava, soprattutto quelli associati a un precedente malessere (es. latte, pasta al sugo).
- Domande ripetute: “Mi viene la nausea?”, “Posso stare a casa oggi?”, anche senza sintomi fisici.
- Comportamenti “strani”: Si lava le mani ossessivamente, evita contatti con altri bambini, chiede di controllare la data di scadenza dei cibi.
- Fisicità dell’ansia: Sudore freddo, tremori, mal di pancia prima di uscire o mangiare.
Perché Accade? Le Cause che Ogni Genitore Deve Conoscere
- Traumi invisibili: Un singolo episodio di vomito può essere vissuto come un’esperienza traumatica per un bambino sensibile.
- Ansia “contagiosa”: Se in famiglia c’è una tendenza all’ipocondria o all’ipercontrollo, il bambino può assorbire queste paure.
- Fattori scolastici: Battute di compagni (“Che schifo!” dopo un episodio di vomito) possono innescare vergogna e terrore.
Come Aiutare Tuo Figlio: 3 Passi Pratici (e un Esempio Reale)
1. Ascolta Senza Giudicare
Cosa dire: “Vedo che sei spaventato, e va bene. Sono qui con te”.Cosa evitare: “Non essere sciocco, non è nulla!” (minimizzare aumenta la vergogna).
2. Giochiamo con le Paure
- Disegnare il “Mostro Vomito”: Ridicolizzarlo insieme (“Guardalo, ha le orecchie da elefante!”) toglie potere alla paura.
- Storie terapeutiche: Inventare una favola dove il protagonista impara a convivere con la nausea (“Il giorno in cui la principessa Sofia scoprì che il mal di pancia passa”).
3. Piccoli Passi verso il Coraggio
- Esempio: Se tuo figlio evita la mensa, inizia mangiando un biscotto fuori casa insieme, poi un panino al parco, poi un pranzetto con un amico.
- Celebra ogni vittoria: Un adesivo “coraggioso” per ogni passo affrontato!
Quando Chiedere Aiuto?
Se la paura limita la vita di tuo figlio (perdita di peso, rifiuto scolastico), non sei solo. Rivolgiti a:- Uno psicologo infantile esperto in ansia: lavorerà su tecniche come la CBT (terapia cognitivo-comportamentale) per “ridimensionare” le paure.
- Un pediatra consapevole: per escludere cause fisiche e trovare un piano alimentare sicuro.
Cosa Dire (e Non Dire) a Tuo Figlio
Frasi che aiutano:- “Anche se hai paura, sono fiero di te per averci provato”.
- “Il vomito è come un temporale: fa paura, ma passa”.
- “Smettila, gli altri bambini non hanno questa paura!” (aumenta il senso di inadeguatezza).
- “Se mangi, ti compro un regalo” (rischia di trasformare il cibo in una ricompensa ansiosa).
La Speranza è Reale: Si Può Superare
L’emetofobia non è una condanna a vita. Con pazienza, strumenti giusti e tanto amore, i bambini imparano a gestire l’ansia e a riappropriarsi della leggerezza. Ricorda: non sei un genitore fallito se tuo figlio ha questa paura. Stai cercando soluzioni, ed è già il primo passo verso la guarigione.________
Se desideri tracciare un percorso di guarigione con tuo figlio, ti consiglio vivamente il quaderno di esercizi sull'emetofobia di Tobias Junior .