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CIBO: Amico o nemico?

Trudy62

Esperto
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Ciao a tutti!
Oggi, mentre mangiavo, stavo pensando:"ma il nostro rapporto con il cibo, in realtà, com'è?"
Esempio: Io, per quanto possa aver fame, cerco di pormi un limite, quindi "Oh, mangerei volentieri anche quello, però ho già mangiato abbastanza, quindi stop".
Il limite vige perlopiù di sera, però, una pizza intera la mangio; tuttavia, di fronte ad un dolce (dopo la pizza) tentenno un po': magari faccio metà, oppure lo assaggio, giusto un cucchiaino (anche se me lo mangerei tutto, proprio per non esagerare e avere possibili problemi digestivi).
Poi, ovviamente, per quanto riguarda il "come viene cucinato un piatto", beh, preferisco piatti al forno, grigliati o bolliti, non fritti (se non i fiori di zucca).

Voi invece, come descrivereste il vostro rapporto con il cibo?
 
Eh, dipende dalla situazione... quando sono tranquillo, quindi solitamente in casa, ho un buon rapporto, mi piace mangiare (il giusto, cerco di mantenermi in peso forma, per motivi di salute). Quando sono fuori, quindi quasi sempre ho la paura del vomito, ecco che gestire il cibo diventa un incubo e comincio a farmi mille paranoie.
 
Eh, dipende dalla situazione... quando sono tranquillo, quindi solitamente in casa, ho un buon rapporto, mi piace mangiare (il giusto, cerco di mantenermi in peso forma, per motivi di salute). Quando sono fuori, quindi quasi sempre ho la paura del vomito, ecco che gestire il cibo diventa un incubo e comincio a farmi mille paranoie.
Ciao Ben!!
Quindi, se ho capito bene, tu hai più difficoltà a mangiare fuori, magari in compagnia?
 
Eh, dipende dalla situazione... quando sono tranquillo, quindi solitamente in casa, ho un buon rapporto, mi piace mangiare (il giusto, cerco di mantenermi in peso forma, per motivi di salute). Quando sono fuori, quindi quasi sempre ho la paura del vomito, ecco che gestire il cibo diventa un incubo e comincio a farmi mille paranoie.
Anche per me era esattamente così. Fuori casa il problema si manifestava in ogni circostanza. Mangiavo poco, se mangiavo, e solo cose facili da mangiare e digerire. A casa invece non avevo particolari problemi.
Ora ho bilanciato le due cose.
 
Anche per me era esattamente così. Fuori casa il problema si manifestava in ogni circostanza. Mangiavo poco, se mangiavo, e solo cose facili da mangiare e digerire. A casa invece non avevo particolari problemi.
Ora ho bilanciato le due cose.

Quindi il mangiar fuori, è un po' uno scoglio e un aspetto abbastanza ricorrente. Ma la preoccupazione principale è "come il cibo possa venir cucinato" oppure "oddio, sono preoccupato a mangiar fuori perchè potrei star male di fronte a tutti"?

Io, ad esempio, non ho grossi problemi a mangiar fuori; certo, ci sono periodi dove evito l'uscita. In inverno, ad esempio, temevo di avere in incubazione un virus (anche se non ho sintomi, solo ansia psicosomatica) e che il tutto potesse manifestarsi fuori a cena. Però, in altri periodi più "soft" controllo sempre le recensioni dei ristoranti e la qualità in cucina.
 
Ciao :) allora io ora con il cibo ho un rapporto piuttosto buono perchè la fase acuta della fobia l'ho superata, ma non del tutto, quando mi capita di avere disturbi allo stomaco oppure li hanno altre persone vicino a me allora mi scatta l'allarme dentro la testa! Penso "oddio ha il virus e ora me lo attacca, ha mangiato la stessa cosa che ho mangiato anche io quindi anche io starò male!!", quindi la fobia c'è ancora, anche se in maniera più limitata.
Tornando a parlare del cibo quando sono fuori casa devo stare molto attenta perchè sono celiaca (ma per fortuna non ho come sintomo quella brutta cosa di cui abbiamo paura, sono stata molto fortunata!!), poi tolto questo mangio praticamente tutto, tranne alcune verdure che faccio fatica a digerire e certa frutta. La carne cerco sempre di cuocerla bene, sia per quanto riguarda il rischio intossicazione ma anche perchè mi piace quasi bruciata, il pesce non mi ha mai fatto impazzire ma lo mangio solo cotto, quando vado al ristorante giapponese o prendo il riso alla cantonese oppure se mi capita di mangiare il sushi non lo prendo con il pesce, ma con la rapa (non mi ricordo però come si chiama). Con le pietanze fritte invece stranamente non ho nessun tipo di problema, forse perchè mi piace troppo! Poi quando mi capita di avere delle cose che ho paura siano andate a male per sicurezza chiamo sempre mia mamma, qui con voi non mi vergogno a dirlo, poi se rimango nel dubbio lo butto via per non rischiare!
Quando ero nella fase acuta (dai 9 ai 16 anni) cercavo sempre di evitare cibi nuovi, anche se sapevo che non mi avrebbero fatto male non so perchè la mia testa la interpretava come una possibilità di stare male...forse che ci sia qualche collegamento con la realtà?
 
Quando ero nella fase acuta (dai 9 ai 16 anni) cercavo sempre di evitare cibi nuovi, anche se sapevo che non mi avrebbero fatto male non so perchè la mia testa la interpretava come una possibilità di stare male...forse che ci sia qualche collegamento con la realtà?

Ciao Micetta! Grazie per aver risposto :) .
Allora, parto dalla citazione. Io penso che coloro che hanno un'ansia di fondo (come noi d'altronde, dato che l'emetofobia e l'ansia vanno a braccetto) si impostino dei riti e routines, cercando sempre di appoggiarsi a cose (che possono essere luoghi, cibi...) di cui abbiamo già avuto esperienza, li abbiamo già "testati" e, testandoli, abbiamo capito che non ci causano nulla di male. Quando però dobbiamo fronteggiare situazioni nuove, siamo un po' sul "chi va la" poiché non sappiamo se quella determinata situazione possa ritorcersi contro, avere conseguenze dannose... sfaldando un po' il nostro equilibrio; quindi preferiamo essere abitudinari e mangiare le solite cose, piuttosto che affrontarne di nuove, che possono alterarci.

Poi, per quanto riguarda i crudi beh, comprensibile: evitiamo il rischio salmonella.

Per i fritti invece ...ehhh... un po' subdoli: BUONISSSSIMI ma altrettanto PESANTISSSSIMI (no scherzo, hahaha se ben cucinati sono digeribili)! :)
 
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