Ciao, ho 24 anni e sono una ragazza. Fin da quando sono piccolina sono abbastanza emetofobica, ricordo che da bambina quando stavo un po' male andavo dalla mia mamma e le dicevo "mamma non vomito vero?", lei mi rassicurava e passava tutto. Sono sempre stata una gran mangiona e appassionatissima di cibo, con una ottima digestione anche. Sono un pochino ansiosa, ma niente di eccessivo, ho sempre affrontato tutto con buonumore e tranquillità, esami universitari, viaggi lunghi. L'emetofobia c'era, ma in un angolino senza dare assolutamente fastidio. Poi, quasi 4 anni fa, mi sono presa l'influenza intestinale e ho vomitato tantissimo (non mi succedeva da quando ero alle elementari). Lì per lì non è stato assolutamente traumatico, anzi! Subito dopo ho pensato "guarda scema, non è nulla di che". Il vero problema è che dopo quell'episodio, il mio stomaco non è mai tornato apposto: acidità, reflusso, tantissimi rutti, nausea. Mesi di inferno, non uscivo più assolutamente da casa e ho perso molti chili. Gastroscopia fatta (in sedazione totale): tutto perfettamente nella norma. Esami del sangue buoni, ecografia nella norma, niente celiachia. Ma io continuo a stare malissimo, non dormo nemmeno la notte. Finalmente trovo la gastroenterologa che tuttora mi ha in cura, una persona d'oro sia dal punto di vista medico che umano; mi dice "sono i regalini che lascia l'influenza intestinale, hai la motilità disturbata, è un disturbo funzionale". Mi dà il ********** (antidepressivo) e torno a vivere: ho ancora dei disturbi, soprattutto aria e un po'di acidità, ma molto meno di prima. Per due anni o poco più assumo il ********** e, fra alti e bassi, torno comunque a vivere la vita. A febbraio, decido di smettere il ********** perché odio l'idea di assumere psicofarmaci, ma ricomincia tutto daccapo e sto malissimo, l'inferno. La mia gastroenterologa mi fa fare i raggi x con ingestione di un beverone al bario per vedere come scende dalla bocca al duodeno (saprò i risultati lunedì, ma penso sarà di nuovo tutto nella norma, come sempre). La dottoressa è orientata a pensare che sia io che inconsciamente ingoio tutta questa aria con la deglutizione e/o respirazione anche se a me sembra impossibile perché mi controllo continuamente e vuole farmi vedere da un logopedista. La mia domanda è: e se fosse tutto da ricollegare solo all'emetofobia? Avete esperienze simili alla mia con cui potermi confrontare?
Grazie davvero a chi mi risponderà.
Grazie davvero a chi mi risponderà.