• Questa community è solo un punto d'incontro per persone che soffrono di emetofobia e non può essere considerata come terapia per superarla, per questo consigliamo sempre di consultare uno specialista. Buona navigazione a tutti. ;)

Ciao a tutti

Ghighi

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Finalmente dopo tanti anni mi sono decisa a confrontarmi con chi soffre del mio stesso disturbo. Penso di essere emetofobica da tutta la vita....ricordo con esattezza tutti gli episodi di vomito che ho avuto negli anni e la paura di vomitare che mi ha accompagnato sempre....
A 14 anni, dopo una forte gastroenterite ho persino sofferto di attacchi di panico che mi hanno chiusa in casa facendomi perdere anche l'anno scolastico. Mia mamma decise di portarmi da un neurologo facendomi entrare così in un altro tunnel, quello degli psicofarmaci. Ne sono uscita solo un anno dopo e, piano piano mi sono creata una serie di abitudini di vita che mi hanno permesso di tenere lontano il mostro per quasi 15 anni. Come ho fatto? Ovviamente evitavo di mangiare la sera, per andare a dormire sempre con quella bellissima sensazione di vuoto nello stomaco che mi metteva sicurezza. Scappavo poi quando sentivo parlare di gastroenteriti virali che avevano colpito qualcuno della mia famiglia evitando, come la peste qualsiasi tipo di contagio. E, se proprio la paura prendeva il sopravvento, prendevo un ****** o un debridat così, per tranquillizzarmi. Una sera però io e mio marito siamo stati male, erano venuti a cena la sera prima una coppia con una bimba piccola che aveva il virus e sono ricaduta nel terrore. Dopo quell'episodio ho iniziato a soffrire di colon irritabile, quindi nausee più frequenti che mi provocavano ansia. Nonostante ciò non sono più stata male per tanti anni ancora e 3 anni fa, all'età di 38 anni ho deciso finalmente di avere un figlio, anche se avevo tanta paura di vomitare durante la gravidanza. In realtà è capitato solo una volta e, non so se era lo stato di grazia che stavo vivendo, non ricordo quell'episodio con terrore. Pensavo addirittura, quasi, di essere guarita... ma a 10 mesi il mio bambino durante l'inserimento al nido è stato male, una forte gastroenterite che ha colpito poi anche me facendomi vomitare per una notte intera. Lui è finito anche in ospedale, con me ovviamente.....
Dopo quell'episodio ne sono capitati altri....molto più ravvicinati di quanto potessi immaginare. Purtroppo i bambini piccoli, soprattutto quando frequentano gli asili sono soggetti a queste cose.. ma per una emetofobica come me è come vivere in un incubo costante. Ad esempio, oggi ho portato il mio bimbo all'asilo e ho visto la bidella che disinfettare a terra in un punto preciso. Subito ho pensato che potesse farlo perché un bimbo aveva vomitato... e quindi adesso ho l'ansia che mio figlio possa sentirsi male e portare il virus a casa facendo ammalare anche me e mio marito. Che vita è mai questa?! Non ho mai pensato di ricorrere alla terapia perché l'idea di dover affrontare la mia fobia mi terrorizza. Ho cercato per tutta la vita di sfuggirla...e adesso con un figlio mi sembra di vedere il mio mostro dappertutto....
 
Ciao Roberta, benvenuta! Una delle cose in cui siamo più "bravi" è evitare. Evitare di fare qualsiasi cosa che per la nostra fobia percepiamo come una "minaccia" e anche affrontare un percorso di psicoterapia.
L'evitamento in alcuni momenti ci fa pensare (illudere) di averla scampata e di poter gestire, controllare, la fobia. In realtà l'evitamento aumenta la fobia.
Un figlio per sue necessità a volte ci mette in situazioni difficili per quanto riguarda l'aspetto emetofobia ed ecco che, come dici tu, ti sembra di vedere l'emetofobia ovunque.
Comprendo la paura di dover affrontare in un percorso di psicoterapia la fobia, ma, in quel percorso, non sei sola. Se riesci ad instaurare un percorso di fiducia col tuo terapeuta, puoi ottenere ottimi risultati e non vedere più ovunque il mostro e magari un giorno non vederlo nemmeno più come tale.
Per il momento benvenuta tra noi, come vedi c'è una comunità intera che vive le tue stesse difficoltà, inoltre aggiungerei che nonostante le difficoltà devi riconoscerti di essere riuscita a costruire una famiglia e ad affrontare in qualche modo tutte le sfide che la quotidianità può proporti.
Forza!
 
Grazie! Già potermi confrontare con qualcuno che capisca le mie paure e non le giudichi mi da molto conforto! Ho creduto, accettando la gravidanza e le conseguenti nausee di aver affrontato la mia fobia e in un certo senso superata, come se fossi andata in terapia. In realtà, ho capito poi, che, almeno nel mio caso, la gravidanza è stata come una bolla....Il mio corpo era la culla del mio bambino, serviva a farlo crescere e venire al mondo, quindi tutto quello che accadeva era indipendente al mio controllo e l'ho accettato con una rassegnazione positiva. Dopo la gravidanza però ho ripreso piano piano coscienza di me, del mio corpo....e purtroppo anche delle mie paure.....con una consapevolezza in più però.... Adesso non avrei dovuto solo preoccuparmi di me, di fuggire le situazioni pericolose per la mia fobia....
Adesso c'è lui...che è piccolo, si ammala, va all'asilo....Non posso avere il controllo su tutto....e questo ha fatto crescere ancora di più la mia paura! Il mostro lo vedo ovunque ....
Trall'altro non solo ho paura per me....ma anche per come gestire lui se si ammala....
Finora, fortunatamente è sempre successo che ci fosse mio marito con me....anche se lui ovviamente cercava me in quel momento.....ma se fossi da sola davvero non saprei come comportarmi.....

Come si fa ad uscire da questo tunnel? Qualcuno c'è riuscito?
 
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