• Questa community è solo un punto d'incontro per persone che soffrono di emetofobia e non può essere considerata come terapia per superarla, per questo consigliamo sempre di consultare uno specialista. Buona navigazione a tutti. ;)

Buonasera a tutti

HenrySkyline

Iscritto
Ciao a tutti.

Chiedo immediatamente scusa se per caso questo post sarà lungo.


Sono contento di aver trovato questo forum, dove finalmente posso tirar fuori, in tutto e per tutto, questa mia paura.

Purtroppo, per quanto mi abbiano sopportato, chi mi sta vicino non riesce a capirmi davvero a fondo e confido di trovare qui la comprensione che cerco.
Soffro di questa maledetta fobia da che ne ho memoria. Sin da piccolo, quando sentivo la temuta nausea, andavo in crisi e mi spaventavo tantissimo. Nell'adolescenza questa fobia c'è sempre stata, ma non avendo più fatto influenze intestinali mi ero in qualche modo convinto che quelle cose colpissero solo i bambini o chi aveva bambini vicino che la manifestassero. Negli anni mi sono addirittura convinto di esserne diventato immune (sono stato anche vicino alla sorella della mia ragazza in piena manifestazione di questa influenza e non me la sono presa, rafforzando la mia convinzione). Questa sicurezza è durata fino al 2010 (16 Febbraio per la precisione): la notte mi sveglio con un fortissimo mal di pancia, dopo un po' di camminamenti su e giù per casa mi colpiscono in pieno ben 3 attacchi. Erano anni e anni che non mi succedeva e l'esperienza è stata terribile (senza ancora lo stomaco annodarsi mentre scrivo questo post). Ovviamente l'ho attaccata anche ai miei, ma ho sopportato i loro attacchi perché ormai sapevo che gliel'avevo passata io e non poteva tornarmi indietro.
Passano altri anni, in cui specialmente in inverno stavi attento a chi mi parlava di sintomi gastrointestinali, ma a parte quello conducevo una vita normalissima (facendomi anche delle mangiate fuori da comune). Poi, nel 2016, in una giornata in cui mi ero sfondato di cibo ai tre pasti principali della giornata, esco con gli amici e senza la minima esistazione, bevo un litro d'acqua intero, tutto in una volta. Risultato? Quando vado a casa, dopo circa un'ora di sonno, mi sveglio in preda a dei fortissimi tremori...e succede quello che potete immaginare. Le mie convinzioni erano ormai crollate: non solo non sono immune alle influenze, ma anche esagerare col cibo mi danneggia. Dalla spensieratezza dell'adolescenza, passo all'essere più attento, ma comunque tranquillo. Finché, a Novembre dello stesso anno, non viene a mancare mio nonno per un tumore. Nell'ultimo periodo della sua vita, ovviamente vomitava spesso per la sua ormai precaria integrità fisica e forse anche questo mi ha molto impressionato, pur sapendo che non aveva un'influenza e non poteva trasmettermela. Da allora, per un periodo, ho sofferto di fortissimi attacchi di panico che mi davano dei gran mal di stomaco, per mesi e mesi ho vissuto a sottili fettine di carne e patate, eliminando frutta, verdura, pane e pasta dalla mia alimentazione, anche i dolci. Non facevo nemmeno colazione, rifiutavo anche una semplice caramella offertami dai colleghi in ufficio. Per fortuna mio padre conosceva una psicologa, da cui ho iniziato ad andare e che frequento a tutt'ora.
Oggi come sto? A livello di stomaco ormai so di soffrire di gastriti nervose e ho imparato a gestirle. Ma la paura è sempre lì, pronta ad espodere al miinimo segnale di pericolo...come in questo periodo che si sente tanto parlare di influenze che girano.

Chiedo ancora scusa per la lunghezza del post, ma ci tenevo a presentarmi come si deve.
Spero di riuscire presto a trovare una soluzione, perché oltre alla tristezza, questa situazione mi fa anche molto arrabbiare, perché vorrei essere davvero libero da questo peso.
 
Ciao, la strada della terapia è la più giusta che tu possa seguire. Può però volerci del tempo, ma del resto, se la nostra fobia fosse una cosa semplice non staremmo qui a parlarne.
Se la paura in alcuni momenti è ancora forte, significa che ancora devi scoprire bene cosa fa scattare la fobia. Tu come tutti ti focalizzi su influenze, virus, cibi, pasti, ecc, ma è un errore, non sono queste cose le cause dell'emetofobia. Queste sono solo gli oggetti con cui identificate la paura. Per questo, c'è sempre da porsi la domanda: cosa accadrebbe se stessi male in questa determinata situazione?
Puoi scrivere tutto ciò che vuoi, questo spazio è di tutti.
Benvenuto! ;)
 
Ci sto lavorando da 3 anni ormai, ma ancora non mi sembra di aver raggiunto risultati concreti. Ho imparato a identificare gli attacchi di panico, a non lasciarmi sopraffare, ma una paura così radicata nel tempo (ormai sono 30 anni che ne soffro) diventa difficile da identificarne la causa...
A proposito, ho visto che c’è anche un gruppo Telegram. Come ci si unisce?
 
La tua storia è molto simile alla mia. Anche io negli anni mi ero convinto che avessi una sorta di immunità al vomito, fino a quando mi è venuto il virus (per due anni di fila) e ho vomitato dopo tantissimi anni. Da lì è crollato il mio castello di sicurezze. L'unica cosa che non mi spiego, è come mai non lo abbia mai contratto negli anni di "calma"... Presumo che il virus ci sia sempre stato e sia sempre circolato, ma non mi creavo nessun problema, anzi, non ci ho mai nemmeno pensato. Capisco perfettamente come ti senti.
 
La tua storia è molto simile alla mia. Anche io negli anni mi ero convinto che avessi una sorta di immunità al vomito, fino a quando mi è venuto il virus (per due anni di fila) e ho vomitato dopo tantissimi anni. Da lì è crollato il mio castello di sicurezze. L'unica cosa che non mi spiego, è come mai non lo abbia mai contratto negli anni di "calma"... Presumo che il virus ci sia sempre stato e sia sempre circolato, ma non mi creavo nessun problema, anzi, non ci ho mai nemmeno pensato. Capisco perfettamente come ti senti.
In realtà le influenze girano tutto l’anno. Giusto l’estate prima l’avevo preso al mare, ma nonostante febbre e diarrea mangiavo tranquillamente e non mi ha preso lo stomaco, quindi ero ancora più certo di esserne praticamente immune.
Tu come stai cercando di “sistemarti”?
 
Beh, credo anche io di averlo preso in quegli anni... ma forse, come te, non mi ha mai toccato lo stomaco. Ricordo episodi di nausea da mandarmi in panico, ma succedeva raramente e senza mai arrivare a quel punto. Ecco perché mi ero convinto di avere questa sorta di immunità. Anche quando contrassi il primo virus, mi recai in bagno convinto di non vomitare, e quando successe rimasi sconvolto... Avevo completamente rimosso cosa si provasse e tutte le sensazioni sgradevoli.

Io ho provato diversi approcci psicoterapici, tutti con scarsi risultati. C'è da dire, che le terapie sono durate qualche mese, e ogni qualvolta non vedevo risultati, interrompevo. A mente lucida, penso che 32 anni di vita con questa fobia sono tantissimi, e riuscire a comprendere da dove sia nata, scavando in tutti questi anni non sia affatto facile e non si possa fare nel giro di qualche mese. Per quanto mi riguarda, gli approcci che ho provato, sono stati errati e gestiti male (mia convinzione). Al momento aspetto di trovare una persona che mi convinca pienamente ad intraprendere un nuovo percorso. Anche perché, ricominciare da zero per me è asfissiante e attualmente non me la sento. Diciamo che, grazie a ciò che ho imparato con le terapie precedenti, riesco a capirmi leggermente meglio, a distinguere nausea da ansia e ansia in generale e a controllarla un minimo. Ci convivo, cerco di fare un po' di tutto (in maniera castrata), di mangiare (evitando cibi strani, cene fuori ecc) e di svolgere una vita apparentemente normale. Anche se così non è una vita poi tanto normale. Non gliela do vinta del tutto, ma a qualcosa devo sempre rinunciare perché vince lei.
 
Io non ho mai rinunciato a uscire, ma facevo comunque attenzione: non toccare troppo altre superfici, mangiare roba molto leggera, sempre la boccetta dell’Amuchina nel borsello.
In compenso avevo ridotto di molto il cibo, tant’è che ho anche perso anche 37kg. Secondo la mia terapeuta è stato il mio corpo stesso che a un certo punto mi ha dato un limite
 
Piacere di conoscerti. Due spunti di riflessione, domande che mi pongo e che per me rimangono senza risposta : 1) cerchiamo di capire a cosa ci serve la nostra fobia. Se il nostro cervello l' ha creata, significa che erroneamente pensa che serva al nostro equilibrio, e qualcosa ci trattiene dal lasciarla andare via.
2) la fobia si è presa un grande spazio nella nostra vita. Forse questo spazio era disponibile perché vuoto? Proviamo ad arricchire la nostra vita di interessi, di amore, di affetti, musica, animali, sport arte, cose che ci fanno distrarre dal pensiero del nostro stomaco ?
Un abbraccio a tutti
 
Piacere di conoscerti. Due spunti di riflessione, domande che mi pongo e che per me rimangono senza risposta : 1) cerchiamo di capire a cosa ci serve la nostra fobia. Se il nostro cervello l' ha creata, significa che erroneamente pensa che serva al nostro equilibrio, e qualcosa ci trattiene dal lasciarla andare via.
2) la fobia si è presa un grande spazio nella nostra vita. Forse questo spazio era disponibile perché vuoto? Proviamo ad arricchire la nostra vita di interessi, di amore, di affetti, musica, animali, sport arte, cose che ci fanno distrarre dal pensiero del nostro stomaco ?
Un abbraccio a tutti
Distrarsi completamente però forse non è la soluzione migliore. Il nostro cervello ci sta dicendo che qualcosa non va e ignorarlo non fa che peggiorare la situazione. Noi dobbiamo capire cosa. Non è facile, ma un giorno ci riusciremo
 
Piacere di conoscerti. Due spunti di riflessione, domande che mi pongo e che per me rimangono senza risposta : 1) cerchiamo di capire a cosa ci serve la nostra fobia. Se il nostro cervello l' ha creata, significa che erroneamente pensa che serva al nostro equilibrio, e qualcosa ci trattiene dal lasciarla andare via.
2) la fobia si è presa un grande spazio nella nostra vita. Forse questo spazio era disponibile perché vuoto? Proviamo ad arricchire la nostra vita di interessi, di amore, di affetti, musica, animali, sport arte, cose che ci fanno distrarre dal pensiero del nostro stomaco ?
Un abbraccio a tutti
1) l'emetofobia è come si manifesta il disagio, la grande paura porta a questa fobia nel nostro caso. Magari in altre persone sarà un'altra fobia! Perché proprio l'emetofobia dipende da come siamo fatti forse, forse siamo molto emotivi e sensibili, sai quando si dice che le cose le senti di pancia, ecco, forse è per questo. Quando senti i segnali della fobia è perché la tua mente ti dice "ehi qualcosa non va", è un meccanismo di difesa,un po' come dici tu, per tenerci in equilibrio. Poi ciascuno di noi è diverso eh. Se ci fai caso, abbiamo tutti il terrore di star male, ma non tutti abbiamo Difficoltà nelle stesse situazioni.
2) quoto quanto detto da @HenrySkyline dobbiamo capire cosa non va. Non è facile, non è breve, ma è l'unica cosa che alla lunga ci può giovare.

Sarei curioso di sapere anche le vostre idee!
 
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