@Alessandra Io attualmente ho mollato la psicoterapia... Quando ti svegli la mattina e ne spunta una nuova ogni girno, non c'è psicoterapia che tenga. Io ho anni e anni di problemi non elaborati e risolti alle spalle; come si fa a lavorare su questi problemi (di per sé complessi) se ad ogni seduta ti devi soffermare su quelli attuali? Credo che un minimo di tranquillità ci voglia per poter un attimino capire che caspita abbia uno dentro, ma di questo passo è impossibile perché se ne aggiungono altri in continuazione di problemi. Fortunatamente in questi due anni e mezzo di psicoterapia qua e la, ho imparato un po' a conoscermi e a conoscere l'ansia. Adesso riesco un minimo a controllarla, anche se qualche volta ricorro all'ansiolitico. Anche per me ansia vuol dire nausea... Se non fosse per la nausea, probabilmente non mi accorgerei nemmeno di avere l'ansia, ma come ho detto prima, imparando a conoscermi, adesso la riconosco anche da altri segnali lievi, tipo tensione al petto e in tutto l'addome, e ovviamente la nausea, diversa da quella normale. Ad oggi riesco a reagire, a differenza di qualche anno fa che sarei caduto sicuramente in depressione e nel totale sconforto, ma non è facile. Onestamente sono stufo anche della psicoterapia. Se ci andrò un giorno, lo farò quanfo avrò una stabilità mentale tale da poter affrontare tutto. Per il momento mi sembra solo di perdere tempo e soldi, e non mi va.
Purtroppo per i risultati ci vuole pazienza, come abbiamo detto spesso sul forum, ma dobbiamo anche noi crederci e sopratutto smuovere e cambiare delle cose. Io con l'ultimo percorso, sono riuscito a fare dei passi che non avrei mai immaginato di fare, mi spiace non poter scendere nei dettagli, ma non mi sento di raccontare cose troppo personali in pubblico. Per il momento ho mollato perché io per primo non mi sento con la testa di poter affrontare il percorso. Tra le altre cose, da un bel po' di tempo a questa parte, ho deciso di non parlare più con nessuno della fobia e di come mi sento. Paradossalmente sto meglio, anche se non potersi confrontare con nessuno a volte mi pesa. Se tu puoi, continua... Ti assicuro che, anche a piccoli passi qualcosa di buono l'avrai dalla psicoterapia. Il consiglio che ti do (almeno il metodo che ho adottato io) è: togliti dalla testa di essere emetofobica, elimina questa parola dalla tua testa, togliti questa etichetta, perché, più ci si convince di essere "malati", più la fobia prende il sopravvento. Questo l'ho imparato sia dalla psicologa che dopo averlo sperimentato di persona. Confidarsi con qualcuno fa bene, ma bisogna farlo nel modo giusto e con le persone giuste, perché basta che quel qualcuno non capisce, fa uno sguardo strano, o non parla, che in automatico scatta la paranoia "penserà che sono strano/malato/pazzo", e si complicherà tutto. Il primo passo da fare è proprio quello di non etichettarsi emetofobici, perché ci si dipinge automaticamente malati. Spero si sia capito il concetto. Mi scuso per il papiro.
